Gogol Bordello Acoustic

Gogol Bordello Live Report

Teatro Geox, Padova - 9 Dicembre 2011

11 Dicembre 2011

E allora Yankel s'inventava altre storie - storie incredibili, con un’indomita fantasia e personaggi fiammeggianti. Inventava storie talmente fantastiche che lei doveva crederci. Naturalmente era solo una bambina, ancora intenta a spolverare la sua prima morte. Che altro poteva fare? 

- Jonathan Safran Foer


Dietro la fine d’ogni sera ognuno ci sistema un pezzo di vita. Fino a comporre innumerevoli storie e svariati generi musicali. Ognuno compone una versione, e poi se la porta via, chissà dove. Il parcheggio del teatro Geox è colmo, lo si percepisce già da una tangenziale rallentata, e come tale, ridicolmente disordinata. E non c’è fila alle casse, ma c’è fervore nell’atrio, un via vai di giovani in appassionata attesa, un brulicare di magliette che recano i resoconti dei tour passati. Un numero infinito di versioni di magliette dei Gogol Bordello. Delizioso. Certi gruppi seminano un profondissimo affetto.
Eugene Hütz sembra ricordar bene i suoi, di viaggi. Ricorda l’Italia, e ancor meglio Padova. Sembra stranissimo. Eppure è possibile, lo menziona lui stesso tra un balzo e l’altro. C’è chi li rammenta da sconosciuti ai primi spettacoli, chi li ha visti spuntare al Live Heart al Wembley, chi tra un meraviglioso film e l’altro, qualcuno spero sia rimasto un poco stranito a leggere il nome di Madonna a fianco al loro; di festival in festival, di uno spostamento continuo, di sudore in sudore, un miliardo di anime intrecciate.

L’acustico, tecnicamente, significa condurre degli arrangiamen ti in mancanza della componente elettrica. Niente relativa chitarra, nessun suono di basso. Unplugged, come si direbbe in modo frivolo: staccando la spina. Quindi qui ne abbiamo avuti 5, su 8 componenti: Eugene Hütz (voce e chitarra), Sergey Ryabtsev (violino), Yury Lemeshev (fisarmonica), Pedro Erazo-Segovia (percussioni) e Elizabeth Sun (percussioni, voce). Rispettivamente: Ucraina, Russia, Ecuador, Cina/UK. Cinque esseri umani, un poco di ciascun continente.
L’acustica per i Gogol Bordello, è il ritorno alle origini. E’ l’immagine di una stanza sconosciuta in cui tutto potrebbe esser iniziato, l’apparenza del villaggio di provenienza, l’odore degli infiniti backstage, le registrazioni, i chilometri tra una tappa e l’altra, i viaggi, l’umanità assaporata di paese in paese. Acustica è ogni cosa è illuminata, il percorso alla comprensione delle incrinature della storia, gli angoli e i palazzi distrutti nell’indipendenza ucraina, il collidere di svariate culture, il generarsi di un suono anomalo. C’era il timore che questo breve, nuovo, tour sarebbe stato manchevole della loro vitalità. Invece qui non manca assolutamente niente. Si respirano quelle fantastiche atmosfere di Voi-La Intruder, giocose e al tempo stesso sofferenti e disgraziate. Nonostante ci siano dei momenti rallentati, delle note sofferte, la folla continua a pigliarsi per mano e danzare freneticamente, continuano le urla, Hütz non smette comunque mai di lanciarsi addosso al suo pubblico. E’ un altro concerto di un calore fortissimo.

Con l’ultimo lavoro, Trans-Continental Hustle, all’avviso di chi scrive, il gruppo si è collocato in una fase concettuale, concentrando l’attenzione sui contenuti. Tra un inno alla migrazione umana continua, non importa da dove verso quale posto, alla fusione delle destinazioni e quindi alla difficoltà d’integrazione. Una decina di pezzi in cui si sono fatti dei passetti verso le sonorità natali, degli altri verso creazioni musicali sempre nuove, altri ancora radicandosi nella voglia di comunicare: no human being is illegal, solevano ripeterci. Questo gruppo non nasce dagli allori, ma da una trascinante passione musicale. Che si traspira.
Tuttavia dev’essere che ad un certo punto, dopo centinaia o forse migliaia di concerti, si necessita di una mutazione. I Gogol Bordello adesso si stanno giocando il meglio possibile: il loro genere originario, tra il cabaret e il gypsy, che al tempo stesso è un non-genere, cioè un fondersi di maniere musicali diversissime. Tendenze americane, gitane, ispaniche o brasiliane, e ne esce fuori di conseguenza  uno splendore rarissimo: assaggiato una prima volta, non lo si può più abbandonare.

 
 

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  • Gogol Bordello Acustic @ Teatro Geox, Padova 2011 - Foto di Annalisa Bano
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