Hugo Cabret - Recensione film

Siamo tutti difettati, ma possiamo aggiustarci.

6 Febbraio 2012
 - Lisetta

I treni portano a destinazione le persone, gli orologi sincronizzano il tempo, e lo scopo unico di ogni essere umano, di ogni suo ingranaggio?  E il senso del cinema, di quella scatola immaginifica fatta di meccanismi ad orologeria, ingranaggi complicati costruiti affinchè tutto si incastri alla perfezione?          La nuova pellicola di Martin Scorsese, candidata a ben 11 premi oscar, si interroga su queste domande senza la pretesa di fornirci risposte. Il regista ci invita a seguire la magia, la fantasia, i sogni: la giustificazione dell'esistere.

Hugo Cabret è triste quando i macchinari si rompono, non possono più compiere il loro lavoro, ecco perchè sente che il suo scopo è quello di aggiustare le cose rotte.  Tutti i personaggi di questo film, a modo loro, sono difettati: i bambini sono orfani, il poliziotto della stazione ha una gamba di legno, il vecchio giocattolaio non ha più voglia di giocare. Ed è proprio lui, papà George, a nascondere il segreto più importante: da giovane era George Mèliès, padre fondatore del cinema, artigiano fabbricante di sogni, genio della fantasia.

Hugo Cabret è un sogno dentro un sogno, ogni immagine è citazione cinematografica, pittorica e letteraria. Poco importa se non si riesce a coglierle, basta godere della loro potente bellezza.  Sullo stesso schermo scorrono Buster Keaton, Chaplin, il gabinetto del Dottor Caligari, Le voyage dans la lune; dal 3D si passa con disinvoltura alle immagini piatte e in bianco e nero.

Il film è pensato e girato in 3D, ma quello di Scorsese non è un 3D invadente con gli oggetti e le persone che sembrano staccarsi dallo schermo, è più normale, più profondo, dando al pubblico l'impressione di sentirsi dentro al film, non il contrario.  Da cinefilo accanito deve essersi divertito tantissimo a ricreare i set dei film di Mèliès: " è stata un'avventura eccitante, toccante, divertente, una sorta di festa per un film nato da un bellissimo libro per giovani e adulti, La straordinaria invenzione di Hugo Cabret di Brian Selznick". Mentre lo scrittore ha dichiarato: "Dentro a questa storia c'è Dickens, Truffaut, Mèliès ma anche Jules Verne e Jean Vigo".

I film di Scorsese, così come gli automi del film, sono meccanismi ad orologeria perfetti, e al centro di tutti questi ingranaggi c'è un cuore; trovare la chiave del nostro cuore è la nostra missione, e il cinema ci viene in aiuto.  "Venite a sognare con noi"!

 
 

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