Bologna Violenta - Utopie E Piccole Soddisfazioni

Dischi Bervisti, 2012

2 Marzo 2012

Recensione

In copertina il modello di un Panopticon, le Saline Reali di Arc-et-Senans, il cupolone di San Pietro o, chissà, forse solo un emiciclo ripescato in carte rosicchiate dai tarli, un parlamento vuoto, privo delle seggiole e dei parlamentari.
Utopia e piccola soddisfazione. D’altronde, è consuetudine civile che il capo dello Stato si rivolga a tutti i concittadini per inviare a ciascuno di essi il suo affettuoso saluto: viva la Repubblica, viva l’Italia. Che è un po’ come dire the King is dead, long live the King, se uno si fermasse per un attimo a pensare sulla relativa assurdità della situazione. Sul nero della copertina risalta un maiuscolo, Bologna Violenta, stampato a caratteri cubitali. Possiamo includerlo, anch’esso, nella folta categoria delle utopie massimaliste, l’unica bugia di una (scarsa) mezz’ora sempre in bilico fra tregenda ed assalto, sfregio gratuito e botte meditate, urla che si rifrangono contro le pareti di una cisterna d’acqua e campionamenti di cori bianchi da consunti vinili polacchi: bruciate gli pseudonimi, date alle fiamme le false identità e riferitevi all’artista del disco, finalmente, con nome e cognome. Nicola Manzan.

Mentre altri si nascondono dietro ad ingombranti filippiche parafilosofiche e pseudo-huxleyane per giustificare una marchiana gaffe – che, per sua natura, è inspiegabile – Utopie e Piccole Soddisfazioni non guarda in faccia nessuno. Nemmeno per un istante. Dove sta la novità, risponderanno i rapiti dall’allora Nuovissimo Mondo, acre mistura di elettronica iperdistorta, cybergrind apocalittico, immaginari poliziotteschi, paradossi pluristrumentali impilati l’uno sull’altro con ferocia da mondo movie. La novità – termine impegnativo – sta in quanto detto sopra: Bologna Violenta non esiste più, esiste Nicola Manzan.
Esiste Jay Randall degli Agoraphobic Nosebleed che devasta, con impeto belluino, una You’re Enough portata all’esasperazione antisonora. Esiste il Giovanni Lindo Ferretti del 1985, che già conteneva in sé CSI, PGR e Giuliano Ferrara, vate sciamanico del non punk filosovietico in grado di scrivere trenta secondi di dinamismo hardcore – la lotta continua del progressismo – ed incastrarci dentro i tre quarti da balera – la lotta continua del conservatorismo –.
Valium Tavor Serenase diventa qui un anti-inno, scarica techno-core dissestata da chitarre dissonanti e drum machine schiacciasassi. Esiste, soprattutto, il Manzan violinista, che suona per davvero senza mettere la sua arte al servizio d’altri e senza rifarsi a qualcuno: la delicatezza romantica dell’Intermezzo punge più di un ascesso death metal, il Finale – Con Rassegnazione disegna elaborate traiettorie classiche fino a lambire il boato dell’apocalisse.

Tutto e il contrario di tutto si potrebbe dire di Utopie e Piccole Soddisfazioni: ad esempio che le mostruose atonalità di Sangue In Bocca mettono paura – quella vera, non quella ricostruita sul set da Jacopetti e Prosperi –, che se Francesco Valente del Teatro Degli Orrori urla in Mi Fai Schifo non è un caso, che il crescendo rossiniano geneticamente alterato da zaffate death-core di Vorrei Sposare Un Vecchio lascia a bocca aperta, che la favoletta deviata di Remerda e la radiolina di Piccole Soddisfazioni fanno ghignare come ai vecchi tempi, che Le Armi In Fondo Al Mare colpisce nel profondo senza alzare più di tanto i decibel. Ma sarebbero parole sprecate di fronte al fatto, inevitabile: il mondo è in rovina e noi, inevitabilmente, con esso.

Perché vi batte il cuore? E chi lo sa. Per chi vi batte il cuore? Forse, da oggi, per Nicola Manzan.

Bologna Violenta ospite a Momostock - 19 Gennaio 2012

 
 

Artista: Bologna Violenta
Album: Utopie E Piccole Soddisfazioni
Etichetta: Dischi Bervisti
Anno: 2012

Tracklist:
01. Incipit
02. Vorrei Sposare Un Vecchio
03. Utopie
04. Sangue In Bocca
05. Costruirò Un Castello Per Lei
06. È Sempre La Solita Storia, Ma Un Giorno Muori
07. Valium Tavor Serenase (cover CCCP, feat. Aimone Romizi)
08. You’re Enough (feat. Jay Randall)
09. Lasciate Che I Potenti Vengano A Me
10. Remerda (feat. Nunzia Tamburrano)
11. Intermezzo
12. Il Convento Sodomita
13. Terrore Nel Triregno
14. Mi Fai Schifo (feat. Francesco Valente)
15. Il Bimbo
16. Lutto Dalla Testa
17. Piccole Soddisfazioni
18. Popolo Bue
19. Le Armi In Fondo Al Mare
20. Transexualismo
21. Finale – Con Rassegnazione

Links utili:
www.myspace.com/nicolamanzan
bolognaviolenta.bandcamp.com

 
 
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