Teatro Valle: un bene comune di cui prendersi cura.

3 Aprile 2012

Teatro Valle Occupato, ore 12.30.

Il sole è un sole estivo, che ti scalda dentro e fuori.
Sono a Roma per documentare una delle realtà più interessanti e più vive di questa nostra Italia.
Sono a Roma per vedere con i miei occhi questo Valle, per  portarne un po' a casa.
Arrivo poco prima dell'inizio di uno dei molti momenti di discussione all'interno del Valle Occupato: qui si lavora insieme, tutto si decide in condivisione.
D'altronde le ragazze e i ragazzi gestiscono in modo autonomo ed indipendente questo posto dal 14 Giugno 2011 e per gestire questo pezzo di storia ci vogliono idee, impegno, dedizione e forse, come anche loro mi confermano, un po' di sana pazzia.
Comincio a raccogliere con la videocamera le loro storie.
Non a caso cominciano quasi tutte con “...ero arrivato/a al Valle per stare pochi giorni”e finiscono con la frase “...e sono qui da un anno”.
Non mi stupisce.
Il Valle ti prende dentro, con una forza inspiegabile.
Entri in questo teatro del '700 e ti rendi conto immediatamente che le persone che lo gestiscono sono le persone che lo vivono davvero il teatro.

Che lo fanno vivere con una programmazione copiosa e di altissima qualità, che lo fanno vivere  aggiustandolo pezzo per pezzo, pulendolo, vivendolo, amandolo.
Sono loro che cambiano davvero lo stato delle cose del sistema culturale italiano, sono loro il cambiamento che vorremmo vedere in atto nella nostra società.
Sono artisti, operatori della cultura, maestranze, lavoratori e lavoratrici dello spettacolo e della cultura auto-organizzati che non si sentono più rappresentati da nessuno.
 
Da quel 14 Giugno protagonisti del loro presente per costruire il loro, anzi il nostro, futuro.
Cerco di fare fotografie e di registrare interviste ma la verità è che il Valle bisogna viverselo per poterne carpire davvero l'essenza magica e rivoluzionaria.
Questa sera è la serata dedicata alla “Fondazione Teatro Valle Bene Comune”. Una serata dedicata alla raccolta del capitale sociale necessario alla costituzione della Fondazione.
Non si chiedono dei soldi per finanziare le attività del Valle. Si chiede molto di più: si chiede di far parte del Valle, di farsene carico, di diventare soci fondatori di questa realtà.
Di prendersi delle responsabilità, di prendersene cura.
Cosa c'è di meglio, cosa c'è di più potente dell'espressione “prendersi cura”?
Credo nulla.
Prendersi cura di qualcosa è l'atto con la “a” maiuscola, è l'extrema ratio, è assumersi una responsabilità in un tempo, il nostro tempo, in cui di responsabilità si parla solo con accezione negativa perché legata alla crisi sistemica che stiamo vivendo.
Prendersi cura del bene comune.
E' questa la chiamata del Teatro Valle.
Sono in treno con le cuffie alle orecchie guardando fuori dal finestrino Termini che si allontana e stringo in mano il mio foglio di carta che dice che sono socia fondatrice del Teatro Valle.

Take care of it.

 
 

    video

  • Teatro Valle Bene Comune - Video-story
  • Intervista a Elio Germano
  • Simone Cristicchi per la Fondazione Teatro Valle Bene Comune
  • "Viaggio al termine della notte"
  • foto

  • Teatro Valle Occupato#1
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