Il nome del gruppo disorienta, il quartetto ferrarese non propone infatti dub, elettronica, bossanova e affini, e nemmeno metal. Il loro suono è una miscela esplosiva di rock'n'roll, stoner, garage, heavy, e il tutto poggia sull'architettura perfetta di tre chitarre e una batteria che non fanno sentire la mancanza di un basso.
In studio ci hanno presentato il nuovo lavoro ancora fresco di stampa "Sorry, no dub", raccontato le loro prime memorie musicali, consigliato degli album da comprare e altri da evitare e ci hanno spiegato che lavorano soprattutto di sottrazione e che le canzoni nascono sempre quando manca qualcuno del gruppo.
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