1 € può bastare

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Martedi 3 Luglio - Second stage
@ Sherwood Festival
Park Nord Stadio Euganeo
Viale Nereo Rocco - Padova

Groppi d'amore nella scuraglia

Apertura cancelli dalle ore 19.00

Inizio spettacolo ore 21.00

1 € può bastare

di Tiziano Scarpa con Silvio Barbiero
scene di Paolo Bandiera
costumi di Anna Cavaliere
musiche di Sergio Marchesini e Debora Petrina
regia di Marco Caldiron produzione Carichi Sospesi

La saga comica e poetica di Scatorchio, che per fare dispetto al suo rivale in amore, aiuta il sindaco a trasformare il paese in una discarica di rifiuti.
Una storia originalissima, commovente, scritta in una lingua sapientemente primitiva che dà voce allo scacco creaturale di fronte ai guasti dell'universo.
Racconto (ed è infine prima di tutto in versi che hanno raccontato gli uomini) e insieme bestiario, sperimentazione linguistica e filologia dell’archetipo, la Scuraglia narra, in una lingua inventata che allude ai timbri dei vernacoli meridionali, mescolati sapientemente con quelli trecenteschi delle Origini, la storia di Scatorchio e del suo amore per Sirocchia, sullo sfondo della vicenda che coinvolge il loro paese, che accetta, in cambio di un ripetitore TV, di diventare sede di una discarica di immondizia.

A intervallare la narrazione stanno poi dei siparietti dedicati a un bestiario d’animali e creature, ognuno, beninteso, con il suo personale cahier de doléances, a testimoniare, leopardianamente, la comunanza del dolore: dal surcio pantecano, al cane canaglio al bombo muscario.

La Scuraglia, è un’opera romanica, che, con un mesto sorriso (un riso indebolito avrebbe detto Bachtin), esplora la nuova geografia di un mondo che, quando scopre di essere per la prima volta realmente ’contemporaneo’, fa poi esperienza del terribile e affascinante melting, dello tsunami di mescolanza tra antico e futuro che è ormai il nostro orizzonte comune, il Carnevale dissennato in cui la Quaresima si traveste da Pasqua. Gli stessi animali sono più ’grilli’ medievali, figure alla Bosch, che nostalgiche rimembranze del naturale e del primevo, allegorie espressioniste del nostro presente più scomodo, come il gabbianozzo che inopinatamente vive in collina e che non vuol essere chiamato gabbianozzo, ma dissidento migranto.

E’ un racconto che descrive un percorso di rinascita e, in qualche modo, di redenzione. Il linguaggio poetico di Scarpa deforma il nostro immaginario e i corpi dei protagonisti divengono archetipi grotteschi di un mondo in sfacelo; immagini che richiamano l'immaginario di Bosch raccontando la storia di Scatorchio e del suo amore per Sirocchia in un paese sommerso dai rifiuti.

"Non so proprio da dove mi sia uscito il personaggio di Scatorchio, la sua lingua, il suo mondo. Io credevo di essere una persona mite, decentemente gentile. Scatorchio è una specie di parente scuro, mi scorre nel sangue come un’eredità intima ed estranea. Lo amo profondamente, anche perché mi mette a disagio. Per questo sono stato conquistato dallo Scatorchio dei Carichi Sospesi. Anche a guardare loro, hai di fronte due persone miti e gentilissime. Non sai proprio da dove riesca a tirarlo fuori in maniera così possente e persuasiva, il mite Silvio Barbiero, un personaggio talmente ruvido, cialtrone, impresentabile, poetico. Non sai come abbia fatto, il gentile Marco Caldiron, a domarlo e a scatenarlo, a mettergli le briglie in certi punti e a lasciarsi trascinare selvaggiamente in altri. Comincio a sospettare che ci sia un po’ di Scatorchio in ogni maschio, ma solo alcuni sappiano come dargli voce."
Tiziano Scarpa

 
 

Link Utile:
www.carichisospesi.com

 
 

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  • Groppi d'Amore - Martedì 3 Luglio - Sherwood Festival 2012
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