Kill your Boyfriend + Zabrisky + Checco Merdez

23 Luglio
@ Venice Sherwood Festival
Parco San Giuliano - Mestre (Venezia)

Kill your Boyfriend

Zabrisky

dopo il concerto Dj-Set con:

Checco Merdez

1 € può bastare

Kill your boyfirend:

Side project nato nel 2011 da Matteo Scarpa (Wora Wora Washington, The Transisters) voce e chitarra e Marco Fontolan (Kitsunetsuki) chitarra e drum machine. Dal vivo sono accompagnati da Roberto Durante al synth bass e Hammond. 
I KYB debuttano con un EP autoprodotto e visceralmente ispirato al suono sporco e cupo di Jesus & Mary Chain, My Bloody Valentine, Joy Division, Velvet Underground. Occhiali da sole neri e look tipicamente anni ’80, il loro sound fonde sapientemente post punk, wave e shoegaze. 

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Zabrisky:

Indie da prima che questo termine declinasse in quel polpettone agrodolce massificato che tutti conoscono, gli Zabrisky suonano assieme dalla seconda metà degli anni novanta; hanno dato alle stampe una manciata di demo autoprodotti, un ep, due full length, hanno onorato i palchi dei club più prestigiosi di tutta Italia (e non solo), condividendoli con innumerevoli artisti internazionali, diventando di diritto icona e punto di riferimento per l'underground musicale veneto. Fortune is always hiding è il loro nuovo lavoro, dieci splendide gemme pop rock, dall'indirizzo moderatamente C86 virato in direzione della prima Creation, dieci luminosi gioielli sonori che esaltano la maturità artistica degli Zabrisky, deliziando l'orecchio dell'ascoltatore. Il percorso musicale iniziato con OrangeGreen (2002), continuato in Northside Highway (2008), cresce in Fortune is always hiding, e rivela una scrittura essenziale: la sapiente regia di Giovanni Ferrario è riuscita ad evidenziare anche i minimi dettagli del sound raffinato ed elegante che è l'impronta inconfondibile della musica degli Zabrisky. Le canzoni di Fortune is always hiding colpiscono emozionando fin dal primo ascolto: può essere disarmante rendersi conto di come tutta la vita, i desideri, i rimpianti, il sangue, i ricordi che riempiono questo disco possano scaldarci in quest'epoca di fredda bulimia musicale.