Presentazione dell’impianto fotovoltaico realizzato al Centro Sociale Rivolta

Martedì 18 settembre 2012

Centro sociale Rivolta
Via Fratelli Bandiera, 45
Marghera (VE)

Alle ore 19.00
Presentazione dell’impianto fotovoltaico realizzato al Centro Sociale

L’osteria sarà aperta con aperitivo e buffet. 

Alle ore 21.00

Assemblea dibattito  “Le comunità dell’energia” la sfida politica e culturale della rivoluzione energetica
a partire dal testo “Le comunità dell’energia” ( ed. Quodlibet) dell’ing. Livio De Santoli 

Partecipano: 

Livio de Santoli (ordinario di Fisica ambientale università La Sapienza di Roma)

Gianfranco Bettin (Assessore ambiente e cittadinanza digitale Venezia)

Paolo Cacciari (Expo decrescita)

Luca Casarini (Globalproject)

Coordina: Luca Tornatore (centri sociali del nordest)

Nel mentre progettavamo il tetto fotovoltaico del Rivolta, avevamo ben chiaro quale poteva essere il significato politico di una scelta simile. Naturalmente il risparmio, la razionalizzazione, l’uso di energia prodotta dalla filiera solare, e a maggior ragione in un territorio come Porto Marghera, contiene in sé un sacco di buone e radicali ragioni per essere importante. 

Ma sarebbe sbagliato secondo noi, esaurirle nel concetto di buone pratiche. Siamo consapevoli che come per l’acqua, anche l’energia è un terreno di conflitto che attiene al ragionamento sulla “costruzione del comune” e che si sviluppa proprio a partire da una situazione che oggi vede forme autoritarie, monopolistiche e verticalizzate, sottrarre ricchezza possibile, risorse, possibilità, opportunità e qualità della vita alla società intera. In nome di che cosa? Del profitto, che attraverso questa sottrazione ai molti, si accumula sulle mani di pochi ed impone un modello energivoro e devastante.  E siamo altrettanto consapevoli del rapporto che intercorre tra le forme della produzione energetica e la democrazia.

Per questo intendiamo contrapporre al modello ipercentralizzato, cui corrisponde l'enorme volume della rendita che i circuiti della speculazione finanziaria ricavano dalle cosiddette "commodities" (energetiche in primis), una prospettiva che guarda alla centralità del territorio tutta da riconquistare e in questa al sogno dell’ "indipendenza energetica" come pratica del comune, che si colloca a monte di qualsiasi discorso su possibili modelli alternativi di sviluppo.

Abbiamo quindi deciso di aprire un percorso di confronto e anche di autoformazione collettiva sulla questione energetica. Livio de Santoli, attraverso il suo libro, propone a partire da studi progettuali e realizzazioni come “l’impianto fotovoltaico più famoso al mondo” (la copertura dell’Aula Nervi in Vaticano), o il modello energetico di Roma capitale, o ancora la rete energetica della Città universitaria della Sapienza, un vero e proprio manifesto politico sull’energia. Al centro vi è la questione della decentralizzazione dei poteri, all’interno di una riqualificazione urbana rispettosa delle preesistenze culturali ed ambientali. Il “web dell’energia”, ovvero la creazione di una rete di nodi mediante la quale organizzare territorialmente la produzione, la distribuzione e il consumo di elettricità e calore, è infatti una riforma radicale, destinata a rovesciare l’attuale modello centralistico – gerarchico in nome di una democratizzazione comunitaria e di un’ampia federalizzazione delle risorse.

L’obiettivo del testo di de Santoli, che vorremmo fare nostro attraverso questo primo momento pubblico di discussione, è quello di sollecitare una presa di parola pubblica, di movimento, su questi temi. Sviluppare cioè una diffusa consapevolezza scientifica e politica circa le conseguenze di scelte che non possono più essere delegate solo ad una separata casta tecnica.

 
 
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