Andy Stott - Luxury Problems

Modern Love records, 2012

24 Ottobre 2012

Andy Stott è uno dei pochi produttori techno inglesi a colpirmi ad ogni uscita.
Ora torna su Modern Love con Luxury Problems, un album di nuovo materiale registrato nel corso dell'ultimo anno.

Torna e apre una nuova fase.

Provate ad immaginarvi Burial che invece di viaggiare su un bus notturno londinese passeggia su una desolata e abbandonata zona industriale. Stott è di Manchester e si sente.
Manchester viene spesso definita come la prima città industrializzata del mondo e tracce di questo suo passato industriale sono ancora ben visibili e ben presenti nella sua cultura.

Infatti i pezzi di Andy Stott anche in passato avevano più in comune con le basse frequenze di artisti noise/industrial del calibro di Sunn O))) e Merzbow che con quelle della techno dub contemporanea o della scena dubstep. Nonostante questo è sempre riuscito ad assorbire le cose migliori delle nuove tendenze elettroniche.

Sicuramente una delle cose più originali uscite dalle scene elettroniche degli ultimi anni è la cosidetta “vocal weirdness” ovvero le sperimentazioni con la voce, la vocal science: varie forme di testurizzazione digitale delle voce come l’Autotune, l’accelerazione o il rallentamento dei vocals, il micro-editing dei sample vocali.
Ed ecco che cinque dei brani presenti nell' album vedono alla voce Alison Skidmore, un tempo insegnante di pianoforte di Andy ed è la novità principale del nuovo lavoro.

Numb apre l'album con la voce di Alison, a più livelli e in loop, ma lasciata senza effetti, accompagnata da un sound profondo e sporco. Lost and Found segue una linea di basso ringhiante e una voce disturbata, Sleepless è un tamburo africano che cede sotto bassi intensi delle Stott/ritmiche. E' il suo suono che è stato imitato innumerevoli volte ma qui ri-lavorato e ricostruito per la sua prossima fase evolutiva. Hatch the plan termina la prima metà dell'album con splendidi arrangiamenti vocali . Il secondo lato si apre con Expeting, il più riconoscibile momento "Stott" dell'album: un naufragio, delirante in 4/4 in halfspeed pronto a risucchiare tutto ciò che lo circonda. Luxury Problems è tranquillamente euforico. Up the box cambia la narrazione e parte con un intro esteso per 3 minuti prima di irrompere in un rallentato Jungle narcotico e per finire, Leaving, conclude l'album con un'altro esperimento con voce e synth.

Gli spettri della scena rave ritornano e questa volta riappaiono non tra i grattacieli vetrati della metropoli finanziaria ma in mezzo ai capannoni abbandonati in tristi spazi post-industriali.

Gran disco!

 
 

Artista: Andy Stott
Album: Luxury Problems
Etichetta: Warp
Anno: 2012

Tracklist:
01 – Numb
02 – Lost and Found
03 – Sleepless
04 – Hatch The Plan
05 – Expecting
06 – Luxury Problems
07 – Up The Box
08 – Leaving

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