Il 2012 è d'oro per Andrew Bird. Due album in un anno.
Nelle orecchie se ne è andato da poco Break it yourself (marzo 2012) e in queste giornate nebbiose è arrivato Hands Of Glory (interamente ascoltabile in streaming).
Otto tracce per fare il punto sul passato, per scattare verso il futuro.
Hands of glory contiene inediti e rifacimenti di pezzi provenienti dal repertorio classico folk e country americano. Canzoni che Andrew Bird ha a cuore e che, con il suo violino, ha suonato ad ogni live.
La cosa che rende particolare questo album, ispirato completamente agli old time sets (molto in voga negli satates), è il modo in cui è stato registrato e che ad un orecchio attento non potrà sfuggire.
Presa diretta, la band riunita ad un unico microfono, come se fosse un focolare domestico. Inusuali anche le location delle registrazioni: chiese, granai e altri edifici “non convenzionali”.
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Hands of glory
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