Fedeli alla linea - Il sontuoso ritorno dei Black Rebel Motorcycle Club

Black Rebel Motorcycle Club - Specter at the feast

Abstract Dragon, 2013

7 Marzo 2013

Anno domini 2001. Il periodo storico in questione, fu quello dell'avvento di Internet, dei Metallica vs Napster e dell'mp3 che soppiantava il cd. A distanza di una dozzina d'anni, una valanga di pezzi prodotti, qualche grosso casino, ritornano i Black Rebel Motorcycle Club, molto probabilmente, più che mai consci di se stessi.

Specter at the feast è il risultato di tre anni di tribolazioni, prima tra tutte la scomparsa prematura del padre di Robert Been nel 2010, nonchè "padre" artistico della band.
Cacciateci in mezzo un rischio scioglimento, la necessità di ritrovarsi un po' dopo molti anni di fatiche ed un certo Dave Grohl che li prende sotto la sua egida produttiva (non solo nel disco ma anche per il suo film Sound City Movie)

Questo disco, è l'ennesimo disco, dei BRMC. Ennesimo, non in senso enumerativo, ma contempla un'accezione prettamente stilistica. Blues, shoegaze, psichedelia, chitarre distorte, un sacco di mal di vivere. Questo fanno loro e lo fanno discretamente bene. Qualcuno lo definisce immobilismo artistico, ma sinceramente è difficile vederseli intenti a dimenarsi tra sintetizzatori ed atmosefere elettroniche.

Specter at the feast è appunto il mondo BRMC, permeato da una malinconia imperante meno contemplativa rispetto ad Howl, ma più conscia. Fire walker, la prima traccia, mette in chiaro con il suo blues lento e voce profonda come andranno le cose. La scelta di cuore, è Let the day begin, anomalia all'interno del loro carnet artistico, ma una cover tributo a papà Micheal ed ai The Call, sembra più che lecita.

Poi arriva la manona del Grohl. Teenage disease e Sell it su tutte, in cui il Foo batterista dei Nirvana, ci mette estro e tocco . Il resto è la "normale" amministrazione  di casa BRMC, non innovativa forse, ma sempre collegata a quel retaggio musicale che li ha contraddistinti, nel bene e nel male. Quel suono d'America, poco macho, ma pieno di un triste orgoglio.
Chiude le danze Lose yourself che  rappresenta forse la settima fase di accettazione del dolore, da parte soprattutto di Robert.

Ci si ritrova quindi, di fronte ad un disco in cui i Black Rebel, fanno i Black Rebel. Senza infamia e senza lode? Forse.
Le dodici tracce dell'album non svelano effettivamente nulla di nuovo, se non l'ennesima dimostrazione del know-how di casa BRMC.
Non aspettative disattese, quanto piuttosto, semplici conferme

Il trio di San Francisco, ha da anni espresso il suo modus operandi. Inutile immaginarseli o aspettarseli diversi. Un plauso all'onestà, verso se stessi e verso i propri fan.



Specter ad the feast è un gran disco dei Black Rebel Motorcycle Club.

 
 

Artista: Black Rebel Motorcycle Club
AlbumSpecter at the feast
Etichetta: Abstract Dragon
Anno: 2013

Tracklist:

1. Fire Walker
2. Let The Day Begin
3. Returning
4. Lullaby
5. Hate The Taste
6. Rival
7. Teenage Disease
8. Some Kind of Ghost
9. Sometimes The Light
10. Funny Games
11. Sell It
12. Lose Yourself

 
 
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