Teatro Del Pane, Treviso ha un nuovo teatro

Miracolo nella Marca: è nato un nuovo teatro! Si chiama Teatro del Pane e offre spettacoli, cibo e buon vino, mica sbadigli e pellicce di ermellino. La domenica poi è sulla buona strada per diventare il nuovo appuntamento fisso per la mandria da aperitivi trevigiana: perché oltre ad alcol e tapas alle 19:30 inizia il concerto (gratuito) di artisti di ogni risma e genere - a detta loro - ma prevalentemente folk - assicuro io -.
Insomma, stavolta si rischia davvero di avere qualcosa di buono da fare anche da queste parti, e d'altronde si sa: Treviso è provincia, e prima o poi dalla provincia dovevano pur nascere i fiori.

Il Teatro del Pane è un nuovo circolo ricreativo (sì, ci vuole la tessera Arci, ma sono già disponibili quelle per il 2014) che ha inaugurato il fine settimana di Ognissanti a Fontane di Villorba, nei pressi del noto ristorante di pollame allo spiedo per i giovani.

Il venerdì e il sabato sono dedicati alla tavola e al teatro e funzionano così:

uno prenota, si presenta lì intorno alle 19:00 (attenzione: si richiede militaresca puntualità!), e poi hanno inizio l'aperitivo e il buffet in compagnia degli artisti.
Si cena, e alle 21:15 tutti i tavoli spariscono, la sala si trasforma in platea, si apre il sipario e ha inizio lo spettacolo, con uno stuzzicadenti incastrato dietro il canino e l'amaro ancora nel bicchiere.

La domenica, come detto, la musica cambia:

entrata gratuita, aperitivo e poi concerto, che inizia sempre alle 19:30, così alle 22:00 si torna tutti a casa che lunedì si lavora (in realtà c'è la possibilità di divorare taglieri).

La direzione artistica del calendario teatrale è affidata a Mirko Artuso (attore trevigiano allievo di Gabriele Vacis, da gennaio al cinema con “Piccola patria”, di Alessandro Rossetto), quella del programma musicale a Ricky Bizzarro (Radiofiera), lo chef è Ale Piavento (già oste de “Al Baston”).

Altro vezzo degno di applausi scroscianti: tutto il teatro è orgogliosamente artigianale, nel senso che le tende, i tavoli, perfino il bancone, tutto è stato tessuto o costruito a mano dai proprietari del locale (sospetto facciano eccezione i lapalissiani lampadari veneziani, non proprio sobri ma per nulla stonati) e nel complesso è un sollievo notare l'assenza di mobilio-di-grande-distribuzione-svedese.

Non resta che festeggiare e andare a spulciare il programma (questa settimana è previsto una commedia sul vino della compagnia padovana Bel.Teatro - “Lo spirito giusto” - e una gagliarda jam session di folk-singers foresti la domenica – Chris Ayer, Matt Simons e Adam Barnes, che non ho idea di chi siano ma su youtube spaccano parecchio), perché un'iniziativa di tale qualità è una sacrosanta manna, e non si può che sperare per il meglio.

Qualcosa si muove (e bene), e c'è finalmente una possibilità di scelta. In bocca al lupo!