Sawara and the blackphelps - Il tempo supplementare

“Il tempo supplementare” è il secondo capitolo del progetto Sawara and the blackphelps”, aka Fabio Agnesina (già negli Effetto Doppler), che scrive i testi e le musiche. Matteo De Capitani suona le chitarre, tastiere, basso, batteria, percussioni e cori, supportando con il suo estro le composizioni dell’autore.

1 Aprile 2015

Canzoni che raccontano di una prospettiva lontana da sé, ma lucida e per questo raccontabile. Cercare il piacere nell’aver voglia di fare o interessarsi di qualcosa piuttosto che aspettare di destare l’interesse negli altri, come in “Il passo metrico”. E questo è già un sentimento nuovo, ma solo il primo. Gli spiriti che volteggiano in cerca di un posto comodo e in un’aria rock psichedelica sembrano avere i colori in punta e così riempiono di imponenza le frasi pronunciate, cantate, curate da Fabio con questa sua voce profonda e scura ombrata dalla solitudine felice. Sì, perché a volta accade anche questo e uno spaventoso buco diventa rifugio, coperta calda, per rastrellare le foglie morte, le fotografie strappate delle proprie incertezze e poi rinascere sorridenti.

“La notte per volteggiare” inizia che sembra ripresa, come se arrivasse perché tu hai deciso di sentirla e questo ‘pensiero e sogno che viaggiano leggeri anche quando i pezzi non combaciano’ parafrasandolo, cantata in duetto con Chiara Pezzotti in una forma ordinata di canto e controcanto, danno un senso alle parole.

In “La complessità della separazione tra ossigeno ed anidride carbonica” c’è la rigidità del narratore che racconta il respiro e il ritmo che si deve adattare alle esigenze imposte ma poi vengono fuori quelle vere di ciascuno di noi. E il suo modo di slegare la metrica e raddrizzarla con la voce è molto bello. La canzone più pop è “Week end”, cantata quasi nasale e stringe un coro che fa venire fuori quella rabbia di non essere contraccambiati ma quella condizione di prigione a cui porta l’ossessione dell’amore viene battuta con pane e acqua che diventa tutto quello che resta.

Fabio Agnesina ha una scrittura altra, perché racconta in modo originale stati d’animo, assomigliando a pochi cantautori che cantano in italiano, uno di questi è il torinese Daniele Brusaschetto e per frequentazione per il suo passato con gli Effetto Doppler anche Dario Antonetti.

https://www.facebook.com/SawaraandtheBlackPhelps

Francesca Ognibene

 
 
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