Sabato 27 giugno 2015 - Park Nord Stadio Euganeo - Viale Nereo Rocco - Padova

1€ può bastare

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Sabato 27 Giugno 2015


Sherwood Hip Hop Day

[Extended Play]


6a Edizione


Sherwood Festival 2015
Park Nord Stadio Euganeo
Viale Nereo Rocco - Padova
#sherwood15


Apertura cancelli: ore 18:30

Inizio Freestyle Battle: ore 19:30

Inizio Concerto sul Main Stage: ore 21:00


1€ può bastare


Sesta Edizione dell'appuntamento con "la giornata" per antonomasia dedicata interamente alla cultura, musica e danza Hip Hop nel suo habitat naturale, ovvero la strada, come mezzo per riappropriarsi della propria identità e forma libera e diretta di comunicazione. Musica e colonna sonora indipendente, dalla forte identità multiculturale, con un radicato senso d'appartenenza alla propria comunità, un movimento che comunica attraverso un linguaggio universale. “Hip la conoscenza Hop il movimento”
La sesta edizione lancia anche il nuovo format “Extended Play”, frutto del percorso musicale e culturale intrapreso negli scorsi anni con numerosi ospiti, quest'edizione vedrà avvicendarsi il consueto appuntamento con la Freestyle Battle, presso il Second stage, per poi proiettarci anche sul Main Stage con un live esplosivo che unirà vecchie e nuove leve della scena Hip Hop italiana. Il live sarà aperto dagli Assalti Frontali, storica formazione delle scena romana, pionieri e punta di diamante della scena nostrana che prepareranno il pubblico per una combination che unirà “old school” e “new school” in un emozionante show con Kaos One + Dj Craim e Mezzosangue che daranno vita ad un doppio live infuocato. Si parte con il 2nd stage con il consueto appuntamento imperdibile della Freestyle Battle, arena per i gladiatori del microfono che si sfideranno fino all'ultimo respiro. Inoltre ci sarà uno showcase dei vari collettivi territoriali dell'area PD City e dintorni.


Programma:


Ore 19.30 (Second Stage)

Freestyle Battle

Preliminiare della selezione dei concorrenti che andranno a comporre il tabellone ufficiale della sfida (iscrizioni devono essere confermate in loco, presso il Second Stage, entro le ore 19.00)


Ore 21.00 (Main Stage)


Kaos One + Dj Craim


Mezzosangue + DJ Ernest Powell


Assalti Frontali


Ore 00.00 (Second Stage)


Live Showcase PD City/Move On Fam

Finalissima Freestyle Battle

Per iscrizioni alla battle inviare una email con nome ed oggetto BATTLE, per poi
confermare la propria presenza in loco entro le ore 19.00

 

Kaos One

Ho visto Kaos One per la prima volta a Bologna alla jam Tinte Forti, mi pare fosse il 1995. Di lui conoscevo “Let’s get dizzy” dei Radical Stuff e il pezzo “Don Kaos” sulla Rapadopa, un pezzo che già allora faceva da spartiacque. In quell’occasione non andai oltre il semplice saluto. Lo incontrai di nuovo dopo qualche mese, in occasione di un live dei Radical Stuff al Forte Prenestino; in quel periodo stavamo registrando “Odio Pieno” e azzardai la richiesta di un featuring sperando che la sua conoscenza con Ice, e le birre che gli avevo offerto quella sera giocassero a favore. Disse subito di si, e qualche settimana dopo me lo ritrovai ospite a casa mia. Tipo strano Kaos. Ha la voce roca che sembra una motosega sull’osso. A prima vista mette una certa inquietudine, lo sguardo impassibile che sembra sempre fissare un punto distante ed una serietà difficile da scavalcare. Per me lui era il veterano dell’old school, quello che faceva rap già da dieci anni mentre io ero solo un pischello con la chiacchiera sciolta che ne sapeva ben poco, eppure... Abbiamo passato due giorni a parlare di rap, di libri, di cinema, di fumetti e di quello che ci passava per la testa. Io tiravo fuori i miei quaderni e gli leggevo le ultime strofe scritte e lui rispondeva facendomi ascoltare una cassettina con degli inediti (fra cui la spettacolare “Marco se n’è andato..” con la base di Neffa e la voce campionata della Pausini come ritornello, e il testo che raccontava di Kaos che parlava di se stesso dopo
che si era suicidato...). Avevo letto i suoi testi, lo avevo visto sul palco, aggressivo, rabbioso, simile ad un guerriero sul campo di battaglia. Ma in quei due giorni passati insieme ero riuscito ad intravedere l’altra sua faccia: quella di una persona riflessiva, educata e con un’inaspettata propensione all’umorismo e alla battuta. Un momento prima si esaltava a mille, soprattutto quando mi raccontava di qualche pezzo rap americano che gli piaceva particolarmente e mi rappava interi pezzi, il momento dopo si faceva più cupo, pensieroso, e mi diceva che era insicuro del suo rap in italiano perché aveva sempre rappato in inglese, mi diceva che non era convinto, che non era bravo a fare freestyle. Tutto questo senza mai smettere di fumare, perché è impossibile pensare a Kaos senza pensare alle sigarette che fuma. L’ho visto addormentarsi con accanto al letto un bicchiere di vodka e le sigarette e a metà della notte svegliarsi per farsi un sorso e accendersene una e poi rimettersi a dormire, in perfetto stile Bukowski. Ora ha smesso di bere, ma non ha mai smesso di accendersi una sigaretta dopo l’altra e quando lo incontro dietro qualche palco è come rivedere il fratello maggiore con cui hai sempre parlato poco, meno di quanto avresti voluto. Sono passati tanti anni e ultimamente gli ho sentito più volte ripetere la storia che il prossimo disco sarebbe stato l’ultimo, che basta, il suo tempo stava per giungere al termine. L’ho visto aspettare le tre di notte prima di salire sul palco senza battere ciglio, affrontare i peggiori impianti con la stessa carica con cui si affrontano i migliori, l’ho visto in perfetta simbiosi con Moddi e l’ho visto da solo, senza nessuno che gli facesse le doppie andare avanti fino alle fine, senza mollare mai una rima, senza perdere mai la battuta. L’ho visto dietro ai giradischi esaltarsi per i dischi che passava, e l’ho visto da una parte, con lo sguardo perso nei suoi pensieri, senza dire una parola per intere ore. Sono passati più di dieci anni dal nostro primo incontro e in questo tempo ho cambiato molto spesso idea sulle cose. Sono passato dall’esaltazione delle prime jam a un brutto scetticismo che mi ha fatto perdere molta della fiducia che avevo nel “magico” mondo dell’hip hop. Ho perso un po’ di passione e ho cominciato a trovare sempre meno motivi. Ma ogni volta che vedo Kaos su un palco mi ricordo che alcuni di
questi motivi stanno ancora lì, inossidabili come se il tempo fosse un optional, mi ricordo da dove vengo, e soprattutto mi ricordo perché questa musica ancora mi scuote dentro e mi fa sentire parte di qualcosa che davvero non saprei spiegarvi meglio di così.

Danno

Moodmagazine 2007


Mezzosangue

Mezzosangue è un giovane mc romano, classe ’91, che ha catturato l’attenzione della scena con la sua partecipazione al contest Captain Futuro 2012 organizzato da Esa (la traccia in questione è la numero cinque di “Musica cicatrene“). Qualche minuto di Rap
ha permesso al ragazzo in passamontagna di essere notato come uno dei migliori partecipanti all’evento e, qualche mese dopo, di essere sponsorizzato sulla pagina Blue Nox, collettivo noto e stimato da chiunque mastichi il Rap italico ben fatto. Se Mezzosangue è stato accolto da Kiave, Ghemon, Macro Marco e soci, possiamo aspettarci che il disco in questione sia perlomeno valido. Le cose stanno, effettivamente,così. L’approccio di Mezzosangue è molto immediato: il flow è deciso, l’interpretazione ruvida e il gusto musicale decisamente esplosivo. Il boom­bap è orientato a sonorità classiche e accompagna nel miglior modo possibile l’attitudine battagliera del nostro. Si tratta, beninteso, pur sempre del primo progetto che Mezzosangue fa uscire (a parte la precedente esperienza nell’Emigrates Klan come Jam): aspettarsi di avere tra le mani un capolavoro sarebbe quindi prematuro; ma, intendiamoci, le trovate gradevoli ci sono e hanno il loro peso.  Il disco, in ogni caso, affronta gli argomenti usuali per l’uscita d’esordio di un giovano mc, l’amore per la musica è snocciolato nelle barre della titletrack, l’orgogliosa rivendicazione di sé in quelle di “Still proud”, la critica sociale disillusa in “Soldiers” e “Secondo medioevo”, la biografia in “Mezzo­sangue”. Il tutto è condito da un maledettismo ironico (evidente in “Piano a”) e da una malinconia che emerge anche negli episodi più intimistici (“Never mind”). L’approccio è quello giusto e, come si può evincere dalle interviste che Mezzosangue ha rilasciato, abbiamo a che fare con un ragazzo intelligente, che sa
quello che fa e possiede i mezzi per crescere artisticamente. La sua bravura lirica e la sua attitudine seria e – a suo modo – conscious (nel senso che il messaggio ha un grande peso rispetto alla messa in mostra di sé) fanno certamente ben sperare e perciò ci auguriamo di avere presto tra le mani un suo vero e proprio album. Nel 2015 esce con il tanto anticipato Soul of a Supertramp Il suo ultimo lavoro, in freedownload qui: http://www.mezzosangue.com/ è già un classico underground.


Assalti Frontali

Il gruppo si forma a Radio Onda Rossa (una radio libera e militante di Roma) nel 1988, durante le trasmissioni hip­hop che Militant A faceva come DJ insieme alla sua posse chiamata poi “Onda Rossa Posse”. Il programma ospitava spesso rapper romani per farli esibire dal vivo in trasmissione, ma all’epoca cantavano tutti in inglese e questo lasciava insoddisfatta la Posse romana. Comunicare nel linguaggio del proprio territorio era un elemento fondamentale per capire in pieno la potenza comunicativa del Rap. Fu per questo che Militant A insieme al suo socio di allora Castro X iniziarono a buttare giù le prime rime e introdussero dei testi in italiano nel Rap tanto per vedere come girava. La cosa piacque subito, il telefono bolliva, gli ascoltatori volevano risentire i pezzi in onda. L’anno dopo, 1989, iniziarono i concerti nei centri sociali a Roma e poi subito in tutta Italia nella rete dei posti occupati, i primi al “Breack out” di Primavalle poi al “Faro” del Trullo e al “Pedro” di Padova. Poi l’anno da "paura", il '90, il movimento della Pantera nelle università occupate. C'è un pezzo che è diventato colonna sonora di quell’anno: "Batti il tuo tempo", cantato nelle gradinate delle facoltà e nelle manifestazioni degli studenti e diventato poi titolo del primo e unico disco della formazione Onda Rossa Posse nel 1990. “Batti il tuo tempo”, autoprodotto con il sostegno dello spazio occupato “32” di Via dei Volsci è il lavoro che ha fatto conoscere questo gruppo in tutta Italia per i testi mai banali e pregni di poesia urbana e desiderio di lotta. Dopo quell'anno inizia l'esperienza Assalti Frontali, un gruppo aperto che di volta in volta ha avuto dentro la sua formazione artisti come Castro X, NCOT, 00199, Susi, Brutopop, Ice One, Lou X, Valerio AKA Guerra, SanSante, Sioux, Penni, LaTLaO, oltre alla presenza costante di Militant A che garantisce la continuità e la coerenza del progetto. Negli anni '90 Assalti Frontali hanno prodotto dischi divenuti ormai leggenda nell’hip­hop italiano, come "Terra di nessuno” (autoprodotto 1992), "Conflitto" (autorprodotto e distribuito da il manifesto cd ­ 1996), "Banditi" (primo – ed ultimo – con una major, la Bmg, 1999), e concerti in tutti i posti occupati del paese, sui camion durante le manifestazioni, all'estero in occasione di azioni di solidarietà come a Valona o a Gerusalemme est. Il grande contributo di decine di fratelli e sorelle che hanno partecipato anche solo per poco all'esperienza di Assalti Frontali e la predisposizione a mutare mantenendo ferma la sua identità militante nelle lotte che si sono succedute in Italia e nel mondo è stato il motore che ha permesso di trovare sempre forza e ispirazione in tutti questi anni. Nel 1993 partecipano alla colonna sonora di "Sud", film di Gabriele Salvatores, per cui
hanno scritto la canzone che apre la pellicola. Assalti Frontali dopo l’esperienza di Banditi rompe con la Bmg, in piena crisi discografica per l’avvento delle nuove tecnologie che permettono lo scambio in rete e la diffusione di massa dei cd masterizzati, non c’è spazio per un accordo tra chi va verso la condivisione dei saperi e chi cerca solo il profitto. E' tutto uno stile e un modo di proporsi che sono in collisione. Assalti torna alla distribuzione con “il Manifesto cd” e nel 2004 produce "HSL – Hic Sunt Leones”, suonato dai Brutopop e mixato in Euskadi nello studio di Kaki Arkarazu. Il disco vende oltre quindicimila copie conquistando per tre mesi il primo posto della classifica indie di “Musica e Dischi”, dando vita anche ad un remix ­ HSL­R (il
manifesto cd ­ 2005). Nel 2006 avviene uno spostamento nelle struttura del gruppo. Al microfono, al fianco di Militant A, si installano Pol G e Glasnost che punteggiamo le rime con il loro soul e la loro ironia, e alla musica entra il giovane produttore e compositore Bonnot, originario di Bergamo, che scrive la maggior parte delle basi di “Mi sa che stanotte...”, registrato e prodotto a Torino a Casasonica. Per questo disco, a novembre dello stesso anno, gli Assalti Frontali vincono il PIMI (Premio Italiano per la Musica Indipendente), riconoscimento organizzato dal MEI, imponendosi come “Miglior Album 2006”: Il disco, da cui vengono estratti due video­clip, “Mi sa che stanotte pt.2" e “Gaia per davvero” e programmati dai maggiori network televisivi. Staziona per 9 mesi nella classifica indie di “Musica e Dischi”. Le spinta creativa della crew trova il tempo anche per un progetto speciale. Nel 2007 la loro attività live è serrata: nasce “PASS THE MIC” un evento itinerante e mutevole che oltre agli Assalti Frontali coinvolge e mette in comunicazione sul palco più generazioni della scena hip­hop nazionale : Esa, Inoky, Dj Gruff, Dj Baro, Colle der Fomento, Jimmy, Rancore, Truce Klan (Noyz Narcos, Cicoria, Gel 1), Willy Valanga, Nano, Retrez, Freddy Fred, Cuba Cabbal, Dj Disastro. Il progetto ha grande eco. Viene presentato in anteprima all’Auditorium Parco della Musica di Roma ed attraversa molti importanti festival italiani, tra cui Italia Wave e Sherwood Festival, Gusto Dopa e Io leggo. Il progetto ha come Media Partner XL, mensile musicale del gruppo L’Espresso. Nel 2008 Assalti Frontali producono il disco numero sette, “Un’intesa perfetta”, prodotto con la stessa formazione del precedente e ancora a Torino a Casasonica. Tra gli estratti di quest’ultimo lavoro discografico ricordiamo “Enea Super Rap”, un rifacimento in rap dell'Eneide di Virgilio, nata da un incontro degli Assalti Frontali con i ragazzi di una scuola elementare romana. Nella canzone Enea è un migrante che fugge dalla guerra (come tanti che arrivano nel nostro paese, dopo viaggi stremanti, senza permesso di soggiorno), e da clandestino arriva sulle coste del Lazio e fonda Roma . Il testo di questa canzone, è stato poi rivisitato dagli stessi Assalti Frontali in una nuova versione: “il rap di Enea ­ No Gemini Day and Night”. Il remake diventa la colonna sonora delle contestazioni scolastiche e universitarie contro i tagli del decreto 137 e della legge 133. Per finanziare e promuovere i coordinamenti dei genitori insegnanti e il coordinamento “Non Rubateci il Futuro”, nel dicembre del 2008 il brano diviene un mini cd in tiratura limitata. A Settembre 2009 esce il video clip "Il rap di Enea", girato nella scuola Iqbal Masih, che vince il premio al MEI di faenza come miglior video Hip­Hop dell'anno. Da “Un’intesa perfetta” esce anche un video della canzone “Mappe della libertà” girato e montato da Esa.
In occasione del 1 dicembre, Giornata Mondiale Contro L’AIDS, Assalti Frontali realizzano il brano "Quando sei lì per lì” per la Campagna di Prevenzione Aids 2008. Il brano parla del preservativo in modo esplicito per avere una sessualità serena.
Il 2009 vede gli Assalti impegnati nel tour ARCIREAL e ospiti nel libro/cd dal titolo “Renegades of funk” di U.NET, scrittore e ricercatore interessato alla cultura hip hop. Il brano inedito “Afrika Bambaataa Tribute“ contenuto nel cd allegato al libro, è un personale tributo ad Afrika Bambaataa, uno dei padri fondatori della cultura hip hop.

 
 

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