Terzo disco autoprodotto per gli svizzeri Redeem che tornano con "Awake"

6 Ottobre 2016

Redeem
"Awake"
Autoproduzione

“Awake” è la terza prova per il trio svizzero, dopo il debutto del 2006 “Eleven” e il proseguo nel 2011 con “999”. La band è composta da Stefano ‘Saint’ Paolucci alla voce, chitarra, piano e sinth; Alessio Piazza al basso e seconda voce; Simon Steiner alla batteria e seconda voce.
La spinta emozionale del disco è affidata soprattutto allo spirito furibondo che infila note e parole al vetriolo e le fa stringere strette fino a non respirare. Sentirsi soffocare in certi momenti della vita ti porta a non vedere nessuna via di uscita e ci si allontana dalla realtà, come in “Insanity”, dove un maniaco vestito di grigio compare come un ostacolo da abbattere ma fa parte dell’incubo che si sta materializzando sempre di più.
“La Luna” - l’unica canzone cantata in italiano – è come un fiume in piena di parole che sono rimaste nascoste troppo a lungo: il protagonista della canzone finalmente si sfoga e racconta di quel che è stato ma anche di come si immagina la propria (ex)compagna dopo la rottura. Un inizio in mono, per poi aggiungere suoni e spessore, segue ad una melodia che funziona anche se non si raddrizza e cerca, trovandoli, nuovi appigli dagli altri strumenti. “Guilty” evoca suoni anni 80 per le doppie tastiere e gli effetti della voce, in un rincorrersi di discorsi che sono discordanti ma vogliono trovare la quadra, per finalmente congiungersi e raggiungere una linea comune, così la canzone infatti finisce dritta.
“The Last Goodbye” in versione acustica aggiunta come bonus track, è il dolcetto del dopo sbornia, grazie a Barbara Gasser al violoncello ospite del disco assieme a Roman Lerch al piano, sinth e violino. Note che danzano in un raccogliersi e un ricongiungersi e, come alla luce di un candela che sta per spegnersi, rimane la voce del cantante che si ammorbidisce facendosi piuma.

Francesca Ognibene

 
 
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