Genesi e successo del partito di Bossi alla luce di un sorprendente approccio etnografico

L'idiota in politica. Antropologia della Lega Nord - Lynda Dematteo

Feltrinelli, 2011

23 Agosto 2011

Chi l’avrebbe detto che un giorno ci saremmo dovuti servire di Simulacri e impostura di Baudrillard, dello spazio simbolico di Pierre Bourdieu e della cassetta degli attrezzi dell’antropologia al gran completo per spiegare il fenomeno-Lega?
Eppure è proprio quello che succede in questo L’idiota in politica, della ricercatrice francese Lynda Dematteo. La studiosa ha trascorso un anno e mezzo a Bergamo, nella roccaforte dell’ideologia e del potere leghista, per condurre quella che in etnografia si chiama “osservazione partecipante”: in pratica la Dematteo ha vissuto a stretto contatto con i militanti leghisti, e in particolare con l’allora segretario provinciale bergamasco Davide Belotti (ex capo ultras dell’Atalanta) cercando di capire dall’interno come funziona la macchina del consenso del partito.
Per la studiosa il successo della Lega ha basi lontane, fondandosi in ultima istanza sull’ostilità, di matrice neoguelfa,  delle comunità montane delle Prealpi nei confronti dell’unità d’Italia, e sull’autonomismo nordista post-risorgimentale degli eredi di Carlo Cattaneo (che pure faticherebbe non poco a riconoscersi nel populismo della Lega).
Dalle prime riunioni semiclanestine nei bar della provincia di Varese agli ultimi exploit elettorali, la Dimatteo segue la storia del movimento leghista, il cui successo sta nell’aver unito un’ideologia reazionaria a una macchina della propaganda capillarmente diffusa sul territorio, e nello spacciarsi per una forza contro il potere che essa stessa contribuisce a rafforzare.
Ma è soprattutto nelle pagine più strettamente antropologiche che risiede l’interesse di questo saggio sorprendente: la Dimatteo analizza il sistematico détournement operato dalla Lega, che trasforma in proprie bandiere identitarie le caratteristiche sociali tradizionalmente disprezzate di cui i militanti si sentono portatori: ignoranza e volgarità diventano dunque i valori positivi con cui il popolo padano, “semplice” ma “schietto”, si contrappone al “terún cola cravatta”. Il leghista è dunque un “idiota”, in senso etimologico (“idios” = “proprio”, “particolare”): è colui che, agli stimoli dell’esterno, reagisce con irriducibile autoctonia e ripiego identitario. Vera e propria incarnazione del rovesciamento carnevalesco operato dal leghismo è la figura di Umberto Bossi, che incarna compiaciuto tutte le caratteristiche del Buffone della Commedia dell’Arte: ed è proprio grazie allo screditamento della sua figura a cui Bossi ci ha abituato che ormai nessuno si scandalizza più delle parole a volte gravissime del Senatúr.
Infine, anche se il saggio si concentra in particolare sulla genesi del successo leghista, la Dimatteo non trascura quella che definisce la “seconda generazione” degli amministratori padani. Giovani, con un grado di istruzione medio-alto, spregiudicati nell’uso dei mezzi di comunicazione ma al tempo stesso attenti al contatto con i cittadini, sempre inclini alle “sparate” populiste ma anche in grado di crearsi una rete di potere in fondazioni e municipalizzate: la nuova “razza padrona” che anche qui in Veneto conosciamo bene.

 
 

TITOLO: L'idiota in politica. Antropologia della Lega Nord

AUTORE: Lynda Dematteo

EDITORE: Feltrinelli

COLLANA: Serie Bianca

ANNO: 2011

PAGINE: 266

PREZZO: 16€

 
 
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