Dischi del momento - Giugno 2023

I migliori dischi usciti nell'ultimo mese selezionati dalla redazione della Sherwood Webzine, eccezionalmente in diretta dal Festival di Sherwood 2023!

30 Giugno 2023

Il Festival di Sherwood 2023 è in pieno svolgimento, e noi della Webzine siamo sempre presenti per condurre interviste e live report a tutti gli artisti che si esibiscono sul nostro palco.

Non possiamo però saltare l'appuntamento mensile con i Dischi del Momento, e allora abbiamo deciso di portare questo format nella Foresta, e di condurre direttamente, live, dallo stand media e produzioni di Radio Sherwood! 

Giovedì 22 giugno abbiamo quindi ascoltato le nuove uscite dell'ultimo periodo, in una trasmissione eccezionale non solo perchè si è svolta all'interno del Festival, ma anche perchè si sono alternati ai nostri microfoni ben sei conduttori diversi!

Trovate il podcast della trasmissione e gli album selezionati di seguito. Buon ascolto e buona lettura!

Calibro 35 - Nouvelles Aventures (26 maggio, Universal Music, funk/jazz/sperimentale)

Ci si può stancare dei Calibro 35, dopo 11 dischi in 15 anni? Ma assolutamente no! Il supergruppo milanese di produttori/maestri/turnisti di lusso come Colliva, Gabrielli, Rondanini e Martellotta torna con nuove suggestioni, come sempre il disco è un caleidoscopio strumentale creato a partire da una traccia, che in questo caso è la letteratura avventurosa di Jules Verne e coevi.

I Calibro 35 verranno da noi a Sherwood l’8 luglio a presentare il nuovo disco, purtroppo senza Luca Cavina, bassista storico che ha lasciato la band a marzo. Ma siamo sicuri che Nouvelles Aventures, con le sue svirgolate funky  e gli innumerevoli tributi alle colonne sonore del cinema di genere anni ‘70, sarà un altro successone da ascoltare braccia conserte e in religioso silenzio, possibilmente coi cellulari risposti in tasca piuttosto che atti a filmare e ostacolare la vista del pubblico alle spalle. 

 Giancane - Tutto Male (9 giugno, Woodworm, indie rock/folk)

Terzo disco del cantautore romano Giancane, ex-Muro Del Canto, che a sentirsi chiamare cantautore forse avrebbe qualcosa da ridire. Dopo Una Vita Al Top e Ansia E Disagio, il nove giugno è uscito Tutto Male, anticipato dal singolo dell'estate Voglio Morire. A parte gli scherzi, il tipico sarcasmo di Giancane in questo ultimo disco va via via scemando: se ne ritrovano alcune tracce nel singolo già citato e in Sei In Un Paese Meraviglioso (sigla dell'ultima serie TV di Zerocalcare), ma scordatevi le grasse risate che si facevano con Odio I Bambini o Vecchi Di Merda. Una canzone come Papà Francesco o Come Stai mostrano un lato di Giancane molto più riflessivo e profondo che in passato. La prima citata è definita dall'autore stesso come la traccia più diversa e pesante che abbia mai scritto. Oltre a Zerocalcare, Giancane qui collabora con Gli scarabocchi di Maicol&Mirco, con Danno de il Colle Der Fomento e con molti altri ospiti. Lo aspettiamo sul nostro palco il 5 luglio, assieme a Gli Ultimi.

Queen of the stone age - In Times New Roman (16 giugno - Matador Records - Alternative rock) 

Sono passati addirittura sei anni da Villains, ma Josh Homme ha dovuto davvero affrontare l’inverosimile, oltre alla morte di amici, come Mark Lanegan, ex componente dei QOTSA, ha dovuto affrontare come tutti una pandemia, purtroppo un cancro, ed anche una battaglia legale per la custodia dei figli. Una scacchiera composita in cui difficilmente riuscire a far musica in tranquillità. In times new roman, proprio come il carattere di Word, è un ritorno alla ‘semplicità’ di essere se stessi, si ritorna alle chitarre desertiche e a quel fuzz garage-rock che li ha sempre caratterizzati. Ci sono chiaramente, come non rinvenirli dai fondatori dei Kyuss???, delle innovazioni di non poco conto, un po’ di groove elettronico intermezzato dagli archi, ad esempio in Carnavoyer. Alcune tracce diventeranno probabilmente dei classici, non alla stregua di Like Clockwork, ma siamo sulla buona strada. 

Foo Fighters - But Here We Are (02 giugno, Roswell Records, alternative rock)

Arrivano a 11 dischi anche i Foo Fighters, anche qui con un’energia e un’intensità intatta rispetto agli esordi: Billy Corgan è arrivato a definire Dave Grohl il miglior musicista in attività della generazione X, nonostante in passato abbia anche criticato la sua musica. Effettivamente, ascoltando But here we are l’immagine residua dello storico batterista dei Nirvana somiglia più a quella che aveva ai tempi di “In your honor”, piuttosto che all’omino di mezza età cicciottello e occhialuto di oggi.
But Here We Are riassume nel titolo la volontà di andare avanti al solito modo, dopo la prematura scomparsa di Taylor Hawkins, e suona effettivamente come uno dei dischi più tesi della loro storia, sui livelli di “One by One”, sarà per l’interim di Grohl alle pelli, che dà ancora quel tocco di violenza in più. Nel complesso molto ortodosso verso il loro stile storico, vista l’apertura di “Rescued”, ma non passa inosservato il finale di disco tra i 10 minuti di “The Teacher” (dedicata alla madre di Grohl, scomparsa anch’ella l’anno scorso)  e il wall of sound quasi shoegaze che si raggiunge nell’ultimo pezzo, “Rest” ( inconfondibile dedica ad Hawkins).

Madbeat - La Strada Più Dura Che C'è (2 giugno, singolo, Motorcity Produzioni/Ammonia Records, punk rock)

I piemontesi Madbeat tornano con un nuovo singolo intitolato La strada più dura che c'è, che vede come ospite speciale alla voce Fabio Valente, cantante degli Arsenico e figura cruciale della scena underground torinese degli ultimi decenni. La band punk rock celebra così i 10 anni di carriera, consolidando la propria posizione nella scena musicale italiana e condividendo questo brano a preludio di ciò che sta per arrivare: un nuovo album, previsto per gli ultimi mesi dell'anno. 

Il singolo fa da apripista per un nuovo capitolo nel percorso dei Madbeat: la band inizia infatti la collaborazione con Motorcity Produzioni e Ammonia Records, squadra che si occuperà di pubblicare il nuovo album.

Planet Opal - 46AB081222 / Do We Know Time?  (19 maggio, EP, Dischi Sotterranei, Elettronica)

Planet Opal è una delle cose più interessanti proposte da Dischi Sotterranei negli ultimi anni. Giorgio Assi (sintentizzatori)  e  Leonardo De Franceschi (batteria) rappresentano un duo dinamico e complementare di caratteri distinti tra disciplina ed estro. E non potendo stare con le mani in mano, tra un disco e un altro si riaffacciano con un EP che trascende le epoche musicali ( così come il tempo, come suggerisce il titolo del secondo pezzo), denso di moog e campionamenti. Come già in passato e nei live, si sente tantissimo la devozione alla versatilità tipica di uno dei loro gruppi di riferimento, i fiamminghi Soulwax.

Iosonouncane e Paolo Angeli - Jalitah (9 giugno, Tanca Records & Anma productions, musica d’autore, sperimentale)

Dal connubio di Jacopo Incani, in arte Iosonouncane e Paolo Angeli, nasce Jalitah, il viaggio registrato da Azzurra Fragale durante il tour primaverile del 2018, dove i due musicisti sardi hanno deciso di suonare insieme. Jalitah è un arcipelago di isole che si trova tra la Tunisia e la Sardegna immerso nel Mar Mediterraneo, dove la chitarra di Angeli, riconosciuta per essere preparata a 18 corde, che accompagna la ricerca dei suoni e la voce di Incani vogliono trasportarci. Il risultato è composto da brani riarrangiati, già presenti nella discografia di Iosonouncane, come Carne e Summer on a spiaggia affollata, misti ad altri totalmente nuovi e inesplorati, che solo chi ha assistito al tour del 2018 poteva conoscere, facendoci provare un turbinio di emozioni tra ansia e sgomento.

Squid - O Monolith (9 giugno, Warp Records, alternative rock, elettronica)

Con O Monolith, gli Squid hanno messo al mondo la loro seconda fatica. Rispetto al precedente lavoro, che aveva delle influenze molto più post punk, O Monolith da più spazio alla sperimentazione e all’elettronica, il tutto caratterizzato da una particolare importanza per la melodia e psichedelia, che non possiamo esimerci dal fare delle associazioni con il buon vecchio Thom Yorke. Troviamo brani che partono nella quiete più assoluta, come Devil’s Den o The Blades per poi esplodere in un frenetico tumulto polistrumentale, con anche la presenza di strumenti a fiato che ultimamente hanno arricchito molto la scena post punk inglese.

Venerus - Il Segreto (9 Giugno, Asian Fake/Sony Music, pop/indie)

Nel panorama italiano, Venerus rappresenta una boccata d’aria fresca, una genuinità unica e infinita creatività. Il Segreto è il suo secondo album e subito al suo primo ascolto mostra il rinnovato studio e ricerca musicale dell’artista e il suo talento nella scrittura; infatti, ad ogni album riesce a dipingere storie di semplicità quotidiana unendole a melodie lunari, grunge, vere e a volte molto essenziali. L’album è stato registrato in presa diretta insieme alla band di Venerus, un po’ come si registravano tanti album rock negli anni 60, senza postproduzioni e metronomi. C’è un equilibrio che sembra semplice, naturale, senza alcuno sforzo nel modo in cui ogni suono e dettaglio è amalgamato, simbolo di un gran lavoro.

King Krule - Space Heavy (9 Giugno, Matador/XL Recordings, rock, alternative, psych)

Archie Marshall esce con il suo quarto album Space Heavy di 15 nuovi pezzi e la sua nuova identità di padre, ma in cui resiste intensamente il suo esistenzialismo, che pervade ogni pezzo di questo nuovo album. La sua chitarra elettrica torna con nuovi riff tra il blues, jazz e il rock psichedelico e la sua voce sognante, graffiante e pesante si esprime in testi poetici e melodie malinconiche. King Krule ha un’identità specifica ed è elettrizzante sentirla di nuovo, ancora solida, ancora quella di Out Getting Ribs e Dum Surfer, sebbene si elevi e migliori con ogni nuovo progetto. Marshall crea un ambiente meravigliosamente inospitale e claustrofobico, un suono melodicamente torturato. Seaforth, il pezzo scelto nonché uno dei singoli, è un’eccezione nell’album, in cui l’aspetto sognante è marcato e i suoni disturbati sono quasi assenti. La nuova vita da padre dell’artista sembra contribuire al tipo di amore descritto nei pezzi di questo album, un amore che descrive come un momentaneo periodo di amnesia in Hamburgerphobia o che prende forma in una minuta dinamica domestica. Archie rimane comunque mangiato dal traffico nella sua testa, dagli spazi indefiniti e i grandi vuoti, chissà se questo nuovo amore sarà in grado di riempirli.

Dave & Central Cee - Split Decision (4 Giugno, Neighbourhood/Live Yours, grime, uk rap)

Dave e CentralCee sono i nomi più prominenti della grime britannica, Dave che si è dimostrato e ha ormai provato al mondo di essere uno dei migliori artisti rap che il Regno Unito possa vantare, si unisce al fenomeno del momento, Central Cee, che con i suoi pezzi estremamente catchy e il suo timbro unico lo hanno reso celebre molto velocemente. Un duo inaspettato, che funziona armoniosamente, unendo il pubblico di questo genere, volente o nolente, nel nome di un EP che non ha lasciato briciole per gli haters. Sprinter è virale dal momento in cui è uscita e sembra che tutti e tre gli altri pezzi dell’opera avranno lo stesso successo. CentralCee legge i trend e il linguaggio del momento nello svolgersi stesso del momento, non è mai in ritardo con i suoi riferimenti e le sue metafore, Dave racconta una storia intricata con una sola strofa e rime intrecciate che lasciano sempre a bocca aperta. Insieme dipingono un quadro completo della storia di vita di due artisti che vengono dal nulla, delle fatiche degli “youth” marginalizzati delle periferie inglesi, che raggiungono le vette del successo poggiandosi solo sulle loro braccia e la loro tenacia.

Mandy, Indiana - I’ve Seen a Way (19 maggio, Fire Talk, post-industrial, noise)

Gli anni ‘20 saranno ricordati come gli anni del New Noise? I segnali sono sempre più frequenti, a giudicare da alcune nuove uscite di quest’anno che vengono dopo anni di post-punk sempre più rumoroso e aggressivo (Idles, Viagra Boys). L’esordio dei Mandy,Indiana suona come un ritorno sfavillante dell’EBM (Electronic Body Music), fenomeno di nicchia degli anni ‘80 che incrociava cultura punk e musica industrial, con pesante uso di synth. I Mandy,Indiana ripropongono questo approccio quasi quarant’anni dopo, in termini chiaramente rinnovati e per questo efficaci, forse più di quanto risultassero all’epoca gruppi come Throbbing Gristle o Cabaret Voltaire; la critica ha già approvato all’unanimità I’ve Seen a Way, prodotto dall scontro, creativo e non solo, tra la voce francese Valentine Caulfield e il chitarrista Scott Fair. 37 minuti di inferno cyberpunk, nei quali i testi di Valentine hanno sempre un forte connotato politico. Drag [Crashed], ad esempio, è un elenco di tutte le cose orribili che le sono state dette nel corso degli anni in quanto donna.

Django Django - Off Planet (16 giugno, Because Music, elettronica indie)

21 brani divisi in quattro aree tematiche dedicate a quattro pianeti, l’ispirazione è stata presa dalla passione del leader, Dave McLean,  per l’ufologia. Dopo un’ora e venti di ascolto ritorni nel mondo reale chiedendoti in quale universo tu sia stato e la risposta è: «nel mondo dei django django in un posto lontanissimo dove puoi ballare quanto vuoi». 

Il brano che abbiamo scelto DumDrum è chiaramente ispirato ai Chemical Brothers e ti fa venire una voglia incredibile di vivere la vita, gasandoti per quasi 4 minuti. 

Questo album gioca con la sua lunghezza per far sperimentare un mix fra vari generi, dalla retro-dance al post punk, dall’afro all’hip-hop con un risultato incredibile che merita sicuramente almeno un ascolto. 

Donna Missal - Revel (16 giugno 2023, Frank Records, Dance elettronica pop) 

Era dal 2020 che Donna Missal non faceva uscire un album e con Revel torna a farci sentire la sua energia, proponendo 10 brani dai quali emerge il suo cambiamento interiore. Questo album è il suo testamento interiore, oltre ad essere il suo manifesto dove risuona chiaramente la necessità di far emergere come la sua vita sia cambiata e di conseguenza anche la sua musica. 

Flicker è il brano di punta di Revel ed in 3 minuti ci mostra come sia il suo spirito che il suo corpo siano pronti ad una evoluzione, dopo essere caduta nella “tana del coniglio” ne è uscita con la consapevolezza di non essere più la stessa.

 
 

 
 
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