Il predatore di Marco Niro

Bottega Errante 2024

14 Febbraio 2024

Il predatore, il romanzo d’esordio di Marco Niro, uno dei membri del collettivo Tersite Rossi, indaga sulla difficile relazione tra uomini e orsi, e facendo questo scruta anche il rapporto con l’estraneo, con il diverso.

 «Quando percorriamo un bosco abitato dall’orso tutti i fruscii ci suggestionano, tutte le ombre ci rendono cauti e guardinghi. La paura e la curiosità di trovarci di fronte lo yeti delle nostre montagne, rende ogni sensazione più penetrante. Un’orma, un graffio, gli escrementi […] diventano preziosi come fossili d’epoca al limite tra due ere: l’era in cui dominavano gli animali e l’era dei boschi rinsecchiti, ove gli animali non si incontrano più». - Graziano Daldoss (naturalista)

“Il predatore” è un romanzo decisamente attuale. La cronaca di questi giorni, l’uccisione di M90, ha fatto riemergere la questione del «come rapportarsi alla presenza dell’orso», ormai diventata una delle cartine di tornasole dei paradigmi di sviluppo, delle politiche di gestione del territorio e dei modelli antropologici che si intendono perseguire, e non solo in Trentino.

Il libro è infatti senz’altro un noir di montagna ma va oltre al fattore geografico indagando anche sulla sete di potere e sul totale antropocentrismo del tempo che stiamo vivendo.

È ambientato in un piccolo borgo montano, dove una notte, sulla cima che sovrasta l’abitato, accade un fatto di sangue orribile, una strage destinata a sconvolgere per sempre la vita in paese. Le pulsioni represse e le paure ataviche trovano di colpo libero sfogo e a quel punto comincia la caccia al mostro. La bestia. L’orso.

L’uomo più potente del paese, il sindaco Matteo Adami (con i suoi sodali) è davvero eccezionale, nel suo campo. E il suo campo – come spesso accadde con i politici d’oggi - è quello delle iniziative che inducono la popolazione a ricercare l’uomo forte al comando. In questo è ostinato, vero Orlando letteralmente Furioso, prima nella indicazione del colpevole e poi, facendo leva sull’emotività suscitata dagli avvenimenti, a erigersi paladino contro il mostro: «spero che capiti proprio a me l’onore di sparargli in mezzo agli occhi». 

Mentre i fucili sparano, s’intrecciano le vicende di quattro uomini, sulle cui esistenze gli artigli assassini hanno lasciato il segno più profondo: il potente sindaco sopracitato che sogna lo scranno più alto della politica regionale; uno stimato cardiochirurgo che sogna di diventare primario; un commissario di provincia che sogna di diventare questore; un prete ribelle che sogna di ritrovare la fede.

Ognuno di loro cerca di rimuovere gli ostacoli per raggiungere i propri obiettivi ma tutti si scontrano con la complessità della vita, con la resistenza dell’altro da sé.

«Pensate forse di essere le sole creature di Dio a questo mondo?» tuona il prete ribelle durante un’omelia.

Fortunatamente non lo siamo e la biodiversità, come questo libro, è qui a ricordarci il limite, oltrepassato il quale la vita rinsecchisce come un bosco ove gli animali non si incontrano più.

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Nota biografica:

Fondatore insieme a Mattia Maistri del collettivo di scrittura Tersite Rossi, Marco Niro (1978) è giornalista e scrittore. Laureato in Scienze della comunicazione, ha collaborato con varie testate giornalistiche e oggi si occupa di comunicazione ambientale. Ha all’attivo un saggio (Verità e informazione. Critica del giornalismo contemporaneo, Dedalo 2005), un libro per ragazzi (L’avventura di Energino, Erickson 2022) e, con Tersite Rossi, quattro romanzi (È già sera, tutto è finito, Pendragon 2010; Sinistri, e/o 2012; I Signori della Cenere, Pendragon 2016; Gleba, Pendragon 2019) e due raccolte di racconti (Chroma. Storie degeneri, Les Flâneurs 2022; Pornocidio, Mincione 2023). Il predatore (Bottega Errante 2024) è il suo romanzo d’esordio.

 
 

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