Intervento del Direttore della 68. Mostra, Marco Müller
Il programma di ogni edizione della Mostra non può che scaturire dalla necessità di rispondere, riprendendole e ragionandole, alle questioni sollevate da quella precedente, così come alla realtà di strutture e sovrastrutture.
Avevamo rimeditato, lo scorso anno, le linee di programmazione della Mostra, scontornando i vecchi Orizzonti così da rendere più fluidi i nostri schermi, adattandoli ad accogliere anche il cinema più espanso. Volevamo offrire un nuovo passo di visione, così da stimolare la ripresa delle avventure dell’occhio e delle parabole di una visione planetaria ma non indifferenziata.
Il programma di lavoro rimaneva quello di sempre: colpire la sensibilità e l’intelligenza degli spettatori con l’evidenza di immagini capaci di affascinare, far sognare ma anche pensare; andare alla ricerca di più ricche singolarità, riunendole non per assimilazione ma per comprensione, attraverso lo sguardo attivo e il confronto.