Sgomberato il Cinema America Occupato

Roma, un'estate di repressione

3 Settembre 2014

di Marco Baravalle, Sale Docks

Il 2014 si conferma un anno particolarmente difficile per i movimenti della Capitale. L'estate romana si era aperta con l'arresto di Paolo Divetta e di altri attivisti impegnati sul fronte della lotta per la casa. Sgomberi di occupazioni abitative, botte da orbi, intimidazioni e inchieste giudiziarie ispirate più al metodo Boffo che al rigore investigativo.

E la stretta non risparmia nemmeno chi si batte sul terreno della commons culturali. Lo sgombero dell'Angelo Mai aveva indignato e portato in piazza 10.000 Romani, la campagna di delegittimazione del Teatro Valle ha mobilitato per mesi artisti rancorosi, stampa allineata e politici, una vera e propria manovra a tenaglia, un logorante lavoro ai fianchi che oggi pone gli occupanti nella difficile situazione di gestire un passaggio cruciale per il futuro del teatro rimanendone però (fisicamente) al di fuori.

E questa mattina l'ennesima operazione: lo sgombero del Cinema America Occupato, un locale storico nel cuore di Trastevere, chiuso da 1999 e occupato circa due anni fa da un gruppo formato per la maggior parte da studenti/esse medi/e. In due anni gli occupanti hanno saputo riaprire il cinema, garantendosi l'appoggio di star internazionali quali Sorrentino e Servillo, ma anche trasformando quel cinema chiuso in un punto di rifermento per il quartiere. Radicamento sociale e capacità di organizzazione culturale avevano recentemente conquistato persino il ministro della cultura, l'immobile Franceschini (non proprio un simbolo di coraggio politico e innovazione), che aveva visitato lo spazio e garantito che presto il ministero avrebbe imposto il vincolo di interesse storico-artistico. Forse proprio questa mossa ha indotto la proprietà dello stabile, probabilmente impaurita dalla difficoltà di speculare su un bene vincolato ad uso culturale, a richiedere lo sgombero prontamente effettuato dalla solerte Questura di Roma.

Abbiamo raggiunto telefonicamente Valerio, occupante del Cinema America, la loro risposta non si farà attendere. Nel momento in cui scriviamo è stata convocata una conferenza stampa a piazza S. Cosimato, assieme alla cittadinanza ci saranno anche Daniele Vicari e Elio Germano (il Leopardi che ha stregato Venezia) da sempre vicino ai movimenti (foto conferenza stampa). Invitiamo chi ci legge a raggiungere i manifestanti, a continuare a lottare per la riappropriazione di spazi culturali che, al pari di altri, vengono svuotati, sottratti all'uso collettivo e chiusi dai meccanismi della speculazione in nome del profitto privato. E se loro chiudono noi apriamo e dopo l'estate arriva l'autunno.

 
 

Links utili:
Cinema America Occupato su FB
americaoccupato.org

 
 
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