Le luci della centrale elettrica live report

Magnolia, Milano (MI) - 18 Gennaio 2012

26 Gennaio 2012

È il Circolo Arci Magnolia, fra gli ultimi posti a promuovere la musica dal vivo di qualità a Milano, a ospitare la doppia data (18 e 19 gennaio) di Vasco Brondi con la sua band. Il nero della notte gelida e il surreale pulviscolo metallico che aleggia intorno all'aeroporto sono la scenografia perfetta per accompagnare le storie di giovani cresciuti nella provincia industriale con il sogno di scappare altrove.

Ad aprire il concerto è Roberto Dell'Era, bassista degli Afterhours ma anche cantautore, qui in veste solista. Chitarra e voce, propone le canzoni del suo album d'esordio Colonna Sonora Originale, uscito lo scorso 7 ottobre per l'etichetta MarteLabel.

Dopo un breve ma piacevole set di venti minuti, è lo stesso Dellera (così gli piace farsi chiamare) ad annunciare alla sala piena e scalpitante l'ingresso sul palco de Le Luci Della Centrale Elettrica. Insieme a Vasco Brondi, chitarra e voce, ci sono il chitarrista Lorenzo Corti, il bassista Giovanni Ferrario e il batterista e percussionista Sebastiano De Gennaro, musicista colto prestato al pop-rock con eccellenti risultati.

Dalla prima all'ultima canzone il pubblico, formato soprattutto da giovani ragazzi e ragazze, canta ogni frase a memoria. E conosce le pause e s'immagina cosa verrà dopo. Mi viene in mente che forse qualcosa in comune ce l'hanno Vasco Brondi e Vasco Rossi... ma che per fortuna si ferma qui.
L'orchestrina elettrica” è ormai rodata e affiatata, si sente nelle mani e negli attacchi, si vede negli sguardi e nei movimenti: è bello vederli sul palco. Dal mio primo concerto de Le Luci, quando un giovanissimo Brondi era solo con la sua chitarra sgangherata in un locale semivuoto, in mezzo ci passano un secondo album più maturo e ragionato, chilometri e chilometri macinati su e giù per l'Italia suonando dappertutto, un'inevitabile crescita umana e artistica e un riconoscimento unanime che rendono l'allora e l'oggi nemmeno paragonabili.

Le canzoni si susseguono senza soluzione di continuità, mescolate fra loro, stralci dell'una infilati in coda a un'altra, mantenendo un lungo filo conduttore che poi è riassumibile in un concetto tutto sommato universale: “in ogni periodo nero si può trovare qualcosa di bello”. Oltre ai brani di Canzoni da spiaggia deturpata e Per ora noi la chiameremo felicità, i due album usciti per La Tempesta, Le Luci suonano anche Un campo lungo cinematografico (scritto per la colonna sonora del film Ruggine) e due audacissime cover: Summer on a solitary beach di Franco Battiato ed Emilia Paranoica dei CCCP.

Brondi non sembra intimorito dal confronto con i due giganti e ci regala le sue versioni, stravolte ma in fondo non blasfeme, di questi indimenticabili capolavori del repertorio alternativo.

Alla fine del concerto restano soprattutto le parole e i pensieri, ché Le Luci è soprattutto il racconto di un'Italia faticosa e di una generazione stretta tra un passato che non c'è più e un futuro che non si sa se ci sarà. Ma qualcosa di buono si può sempre trovare.

 
 

Credits foto:
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  • Le Luci Della Centrale Elettrica Live @ Magnolia
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