Mingle - Masks

Tannen Records, 2012

28 Gennaio 2012

Il veronese Andrea Gastaldello non poteva scegliere un nome d'arte più azzeccato: Mingle, ovvero “mescolarsi”, perché la sua musica nasce dall'incontro di tante musiche diverse, anche lontane fra loro, amalgamate con gusto audace ed eleganza.

Il nuovo album (solo distribuzione digitale) prosegue lungo le coordinate del viaggio al confine tra sogno e realtà già tracciate dal precedente Movements, ma invece di esplorare l'altrove, si avventura attraverso i sentieri altrettanto rischiosi dell'indagine introspettiva. Prima chitarrista e pianista, poi musicista elettronico, Mingle fa riaffiorare lungo il suo viaggio le sue disparate influenze, da Erik Satie ai maestri del minimalismo  come Steve Reich e Philip Glass, dal genio versatile di Brian Eno alle atmosfere rarefatte dei Pink Floyd, dalla musica cosmica dei Tangerine Dream fino alla IDM di Aphex Twin e Autechre.

Musica contemporanea che diventa techno-ambient e viceversa, seguendo il filo dei pensieri senza soluzione di continuità e lasciandosi alle spalle il tempo che passa, le stagioni che cambiano.

La  noia estiva del monotono far niente (“Sun Part 1” e “Sun Part 3”), l'autunno malinconico come stato dell'anima (“Three Tired Trees” e “Time Is Passing Over”, per esempio), passando per un inaspettato momento di gioia apparente in “Nur”, prima di ritornare ai toni contrastanti del bianco e nero nell'ultima traccia, “B_W”.

L'ascolto di Masks è consigliato in caso di pioggia, quando si ha voglia di stare in casa a guardare le gocce che battono sulla finestra per pensare meglio, o non pensare affatto.

 
 

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www.tannenrecords.com 

 
 
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