Come Francis Scoot Fitzgerald

Live report: Mole and the moonwalktet @ round midnight, Trieste

21 Febbraio 2012

Siamo al Round Midnight di Trieste, come lo standard di Thelonious Monk, come il film di Bertrand Tavernier. Ma è abbondantemente prima di mezzanotte e Gigi, il gestore del locale cerca la band, esce dal locale, rientra sghignazzando: sono usciti a bere un caffè e li ritrovo una grappina, bellunesi poi! 

Loro entrano, Mole and the moonwalktet: il ricordo della scaletta è offuscato perché il secondo brano Fammene Un Altro diventa ben presto lo standard sul quale affondare più di un assolo etilico, fortunatamente, come in una parabola ben riuscita, i talenti sono distribuiti e assieme agli avventori al bancone, i virtuosi e la fantasia non mancano sul palco, così come il primo assolo di Ruggi Clifton alla chitarra. Anzi sin dai primi brani ciò che appare evidente è la naturalezza con cui la band cita Miles Davis, strizza l'occhio al dub e dipinge un immaginario in cui ti aspetti che a breve Spike Lee ti farà notare che le tue Reebok non sono “pompate” abbastanza, mentre tra il pubblico vedi chi ondeggiando la testa azzarda strani gesti con le mani: stanno cercando di contare il tempo dei brani. E senti dire: nove-ottavi, i ragazzi si divertono con i tempi dispari! Così un paio di accelerate di Andrea Ki e Stefano Funes, rispettivamente basso e batteria, in Cosmic Clock, fa pensare che la band possieda anche anche un metronomo-cosmico. In tutto questo, come in un Grande Gasby, dove fuori non c'è “la verde all'estremità del molo di Daisy”, ma il rimasuglio della bora triestina o, al massimo, il molo Audace, sulle rive. Dicevo, vi è il jazz, le sue contraddizioni, le sue fragilità e Mole scalfisce una nicchia ne Il Segreto, per confessare, tra garbate linee di piano professate da John Zanon e il riverbero di un vecchio disco: ”Tu che intuisci quasi sempre se mi serve un periodo di riposo”. E di riposo ne avremmo bisogno l'indomani perché la serata prosegue come in una delle famigerate feste del Gasby di cui sopra, tanto ci sarà tutto il giorno per sognare e per benedire “ogni momento di crisi che sposti il tuo sguardo, 'cause we are dreamers” (Daydreamers).  

Piergiorgio Svaluto per Sherwood.it

 
 

Links utili:
www.urbanartsteam.it
Video YouTube: Mole Moonwalktet - Caleidoscopio
www.reddarmy.com 

 
 
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