Kasabian Live Report

Gran Teatro Geox, Padova (PD), Sabato 25 Febbraio 2012

29 Febbraio 2012

Circa tremiladuecento persone assiepano il Teatro Geox di Padova. E’ il giorno dei Kasabian, e si capisce subito che il pubblico arriva da diverse parti del nord Italia. Una serata attesa, non fosse altro che per il tam tam mediatico che certe band si portano appresso.

Sono sicuramente una delle migliori live band del momento, e l’attenzione di molti è rivolta a loro perché sono certamente tra le novità più interessanti di quest’ultimo periodo. Sicuramente tra le band inglesi è quella che accende maggiormente gli animi.

Un groove molto carico, i bassi sparati a mille, la band sa esattamente qual è il suo compito. Rendere incandescente la serata puntando su ritmo incalzante sparato a volumi altissimi. Li avevo visti qualche mese fa all’Indipendent Day Festival di Bologna, e avevano ben impressionato. E certo qui, per quanto riguarda impianto audio e luci, tutta un’altra cosa. La situazione ideale per gustarsi lo spettacolo. Perché di spettacolo si tratta. Solo la parte riguardante le luci meriterebbe un discorso a parte.

Sergio “Serge” Pizzorno è chiaramente l’anima della band. Uno che si vede che si occupa di tutto, dai testi alle musiche. Ogni tanto prende anche completamente la scena, ma si capisce che non reggerebbe da solo i novanta minuti di live. Il talento c’è, anzi è di sicuro quello che ne ha di più, ma non è certo un animale da palcoscenico, anche se il pubblico è tutto per lui. Giustamente.

Days Are Forgotten rappresenta il brano di apertura della serata, ma è anche l’hit che da qualche mese sentiamo suonata in tutte le radio. Partono come a Bologna, subito con un pezzo che è uno dei più popolari. Li fecero un’altra scelta, ma concettualmente l’idea è sempre quella di partire subito alla carica. Fortissimi. Segue da li a poco Shoot The Runner e la title track dell’ultimo cd, Velociraptor.

Tutto sparatissimo, e il pubblico sembra gradire. Il pubblico sembra molto apprezzare anche Underdog, uno dei pezzi loro più fortunati. Alla voce Tom Meighan, che di sicuro ha gran talento, ma sembra soffrire il fatto che i brani che canta non sono i suoi. Quando sono tirati e ballabili si percepisce meno, ma quando si arriva a brani come Goodbye Kiss si percepisce che fatica un po’ a entrare nella parte, a interpretare la canzone come fosse sua. Stiamo parlando di un brano assolutamente pop, e melodico quello che basta. Ma forse è proprio per questo che risalta ancora di più. Le canzoni le scrive interamente il genovese di origine Sergio “Serge” Pizzorno.

Intendiamoci, Tom Meighan sa il fatto suo. Sa attirare l’attenzione del pubblico, sul palco ci sa stare eccome. E anche le doti canore lo confortano, ma gli manca qualcosa.. poi fa un po’ tenerezza quanto ammicchi a un idolo delle ragazzine degli anni Ottanta, quel Simon Le Bon che di certo deve avere tracciato un solco non solo tra le ragazzine di quegli anni. Forse qualcuno storcerà il naso, ma i movimenti e quel modo di stare sul palco fanno molto anni ottanta. E forse per questo i Kasabian stanno raccogliendo molto successo. Sono l’incontro tra il pop ricercato dei Charlatans e quello più orecchiabile di band come i Duran Duran, appunto.

Fast Fuse e Lsf (Lost Soul Forever) sono altri due momenti caldi della serata. Come anche l’esecuzione di Switchablade Smiles, in cui a tratti ricordano i Korn, non fosse altro per il tipo di arrangiamento, Vlad The Impaler e Fire, che svelano tutto il potenziale della parte delle luci.

Una serata quindi all’insegna di energia e spettacolo, ma non credo resterà impresso nella memoria come un live da ricordare. Forse appunto qui sta il difetto. Tanta energia, davvero, ma poi, a livello di sensazioni e emozioni, rimane assai poco.

 
 

Links utili:
www.granteatrogeox.com
www.kasabian.co.uk

 
 
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