Bud Spencer Blues Explosion Live Report

New Age Club, Roncade (TV), 10 Marzo 2012

13 Marzo 2012

Si narra che dal Blues si sia generato tutto. Ma proprio tutto.

Il gioiellino Bud Spencer Blues Explosion, oltre ad esser figlio di un profilo storico interessante, è soprattutto interprete efficace di una cosa che sembra essere novità fresca, cattivissima ed eccellente ma che in realtà ha dei connotati storici talmente importanti da poter essere studiati nei libri di storia (musicale).

Adriano Viterbini (chitarra, voce, tastiere) e Cesare Petulicchio (batteria, cori). In due. In un trasbordo di onesto, geniale, talento. E viscerale passione. A Wikipedia i cenni biografici, unica nota in proposito, Do it, ultima fatica di studio del duo romano, è stato eletto secondo miglior album del 'milaundici dalla redazione di Sherwood.it, dopo Wow dei Verdena.

Da fan, non vedevo francamente l'ora di riuscire ad assistere ad una loro performance, oltretutto assaporo anche una rivalsa personale contro la dose mastodontica di sfighe che in un modo o nell'altro mi ha sempre impedito di fruire dei loro concerti nell'ultimo semestre; ed un signor palco come quello del New Age Club di Roncade,  è di per se garanzia indiscussa di qualità tecniche ed umane. Le premesse sono ottime.

Attendo l'inizio del concerto solo soletto, mi godo l'attesa senza il dovere di parlare con alcuno della bella stagione, del calcio, di mari e di Monti, se non con l'obbligo morale quanto meno di scusarmi con il mio prossimo per un po' di birra versata qua e la.

Applausi improvvisi, si parte; prima traccia, Skratch Explosion, da Do IT, realizzata cooperando con il 4 volte finalista alla Wolrd Dj Championship, DJ Myke. Un crossover, uno skratch'n'Blues, ottimo a scaldare gli animi, le dita, le pelli della batteria.

ATTENZIONE: Da qui in poi, la cosa più peculiare del concerto, sarà il perenne assetto da Jam-session, in puro stile Blues. Il concatenarsi senza sosta di momenti musicali, affievolisce il solito stacco/attacco tra un pezzo e l'altro, amalgamando perfettamente il pezzo precedente al successivo, diluendo il confine solitamente netto tra i pezzi e riducendo le pause sceniche al minimo. L'atmosfera creatasi, genera dei forti connotati intimi conditi da dei lampi di estetica pura, mai però fine a se stessa, avvalorata dalla qualità indiscutibile del sonoro.

Da qui in poi, lo spettacolo prosegue in crescendo, parte Do It, title track dell'album ed acronimo di Dio Odia i Tristi, mantra più che motto del duo, pezzone dal sapore quasi alla western di Leone, fino a deflagrare (e mica si chiamo Bud Spencer Blues “Whisper”, o “Carezza”, ma EXPLOSION che letteralmente significa che adesso son cazzi) con l'inconfondibile ruggito scaturito dalla chitarra di Adriano in Mi Sento Come Se.

Delirio. Potenza pura, da cardiopalma, esecuzione perfetta, pubblico interdetto quasi, a metà strada tra la sorpresa e l'esaltazione totale, io in visibilio e con un espressione tipo quella della mattina di Natale quando ho trovato il Super Nintendo. Ennesima Jam a fare da collante e altra ondata di blues esplosivo con Giocattoli e Sei più Del Minimo.

Retaggi di ascolti di una vita intera, affiorano alla mente, come se su quel palco stesse avvenendo una spettacolare ed edonistica lezione di storia della musica, tra tecniche di chitarra slide, ritmi sincopati e distorsioni.
Da qui in poi il live si muovo sinuoso e fiero, senza mai mollare un secondo. Una Magnifica Dark Was The Night, Cold Was The Ground sancisce il picco più alto del concerto, il tributo più sentito dei BSBE al genere che tanto amano, una delle canzoni considerate capolavoro dell'umanità, spedita tra le stelle nel progetto Voyager Golden Records.
Chiusura col botto, la versione Blues - Explosion di Hey Boy, Hey Girl dei Chemical Brothers con un divertente effetto alla voce, ultimo atto di una serata che si conclude con gli astanti in visibilio totale.

Altra elettrizzante notte al New Age Club, altri volti amici, altre anime da abbracciare in questo sabato. E’ un locale brulicante.

Me se c’è una cosa che contraddistingue i Bud Spencer Blues Explosion è l’umana spasmodica dedizione per la loro musica. Non è un lavoro, non è un orpello, non è un vanto. E’ vita che li fa vibrare e sbattere, comporre e malmenare i loro strumenti. Con dei risultati trascinanti, uno spettacolo che non finisce mai, un viaggio che inizia e non fa più tornare a casa. Ci si perde improvvisando, scegliendo le strade a seconda del profumo della nebbia, tra una cover e l’altra, in un susseguo di propria arte e omaggi di tutto rispetto.

Ultimo suggerimento, ascoltateli e provate a lasciarvi trasportare dalla curisità di sapere chi e cosa, sta dietro a cotante explosions.

Marco Bidin
Annalisa Banos

 
 
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