The Man - Open Your Heart

“Even the title Open Your Heart
is a more appropriate impression
of the type of people we are.”

I The Men pubblicano il loro secondo album, sempre con la Sacred Bones, il 5 Marzo, poco più di sei mesi dopo la loro prima fatica ufficiale.
È Open Your Heart, che segue Leave Home e varie  registrazioni su cassetta autoprodotte.

I brani sono fatti di note lunghe e distorte, intro e assoli che spesso non lasciano neanche spazio alla voce come in Country Song, o come in Presence dove il cantante interviene solo per enfatizzare il crescendo degli strumenti. Questo gruppo di Brooklyn sembra comporre musica in base a ciò che loro per primi avrebbero voluto ascoltare, portandoci dentro pezzi alla Pearl Jam come Oscillation o urlando come Dave Grohl in Open your heart, lasciando cadere le canzoni senza concluderle, superando anche i sette minuti senza annoiare, senza inserirci parole a sostegno.

Lo stile è punk, rock, indie. Il primo ripulito, il secondo fatto come da tradizione e il terzo reso meno malinconico. Ne fuoriesce un LP per nostalgici, per chi non teme la chitarra distorta e la gran cassa a tenere il tempo. Open Your Heart è poco commerciale, figlio di un desiderio del quartetto stesso di essere autonomo, che in sei mesi si è allontanato dai climi più lenti e psichedelici di Leave Home, quasi a disconoscere se stesso.

Non c'è rabbia, solo grinta e potenza da parte dei The Men che rimarcano la differenza netta che ci può essere tra il rock di qualità e la brutalità ingiustificata di quello mainstream.