Padania, il nuovo corso degli Afterhours.

Afterhours - Padania

Germi/Artist Firts, 2012

17 Aprile 2012

Padania è uno stato mentale, non ha confini geografici, è uno stato della mente e dell’anima. È il nome che meglio rappresenta la disperazione di uomini che sanno di poter avere tutto tranne che se stessi.”

Queste parole di Manuel Agnelli dovrebbero dissipare qualsiasi controversia sul titolo scelto dagli Afterhours per il nuovo album, anche se, chiunque conosca un minimo la loro storia artistica non sarà stato nemmeno sfiorato dal dubbio di una deriva politica di un certo tipo.

Dall'ultimo album in studio del gruppo, I Milanesi ammazzano il sabato, sono passati quasi quattro anni e tante cose sono cambiate.
A cominciare dalla formazione: non ci sono più Enrico Gabrielli e Dario Ciffo, ma ci sono Rodrigo D'Erasmo e Xabier Iriondo, rientrato dopo qualche anno di lontananza (chissà se per restare?) con le sue chitarre ma soprattutto con la sua strumentazione particolare e a volte autocostruita.
Ma è cambiato anche il modo di lavorare: non più registrazioni di gruppo, ma sessioni realizzate dai musicisti in solitudine per concedersi lo spazio necessario a provare nuove soluzioni, a sperimentare sonorità insolite e strutture audaci, a esplorare possibilità diverse. Un metodo che lascia ampia libertà creativa e costringe la band a confrontarsi con la categoria dell'inatteso dopo anni di vita insieme.

E così le canzoni, a volte spogliate di una forma riconoscibile, si basano sul gioco dei contrasti: noise spinto e orchestrazioni raffinate, atmosfere anni Settanta e suono contemporaneo, architetture complesse e destrutturazione estrema. Gli Area e il rock politico di quel periodo sembrano il riferimento più importante, mentre la vocalità di Manuel Agnelli trova la maggiore ispirazione in Diamanda Galàs e Captain Beefheart. Non è ai cantautori che si guarda, non al significato letterale delle frasi, ma alla loro connotazione, a un messaggio forse meno immediato e diretto ma sicuramente più forte.
Sono le parole a dire qualcosa, ma sono ancora di più i suoni distorti, le sovrapposizioni, le frequenze disturbate.

Padania non è un disco ottimista, ma è rabbioso e intenso, incazzato con il mondo perché ci condanna a una vita di aspettative frustrate e incazzato anche con i suoi abitanti che così l'hanno ridotto. Non ci regala conforto, ma ci fa sbattere i denti contro il disastroso stato delle cose.
Il primo singolo, La tempesta è in arrivo (dalla colonna sonora del film tv Faccia d'angelo), rappresenta il trait d'union tra passato e presente della band, ma forse non è tanto significativo quanto Costruire per distruggere o Io so chi sono.
Non basta un ascolto per entrare nelle pieghe del nuovo corso Afterhours, è richiesta una pratica ripetuta e attenta, in attesa di sentire queste canzoni dal vivo nei concerti estivi.

Gli Afterhours sono considerati i capofila del rock alternativo italiano. In venticinque anni di attività sono passati attraverso cambi di formazione, polemiche e importanti collaborazioni con artisti internazionali (Greg Dulli, Mark Lanegan, John Parish...). Per il nuovo album, Padania, la band sceglie la via della completa auto-produzione.
In sintesi, una lotta fra l'estremismo noise contro orchestrazioni raffinate, guardando al rock politico degli anni Settanta.

 
 

Artista: Afterhours
Album
: Padania
Etichetta: Germi/Artist First
Anno: 2012

Tracklist:
1. Metamorfosi
2. Terra di nessuno
3. La tempesta è in arrivo
4. Costruire per distruggere
5. Fosforo e blu
6. Padania
7. Ci sarà una bella luce
8. Messaggio promozionale n.1
9. Spreca una vita
10. Nostro anche se ci fa male
11. Giù nei tuoi occhi
12. Messaggio promozionale n.2
13. Io so chi sono
14. Iceberg
15. La terra promessa si scioglie di colpo

Links utili:
www.afterhours.it
www.facebook.com/afterhours
soundcloud.com/afterhours-official/06-padania

 
 
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