"Una festa infestava la mia testa"

Subsonica Live Report

Venerdi 22 Giugno - Sherwood Festival 2012

23 Giugno 2012

Live Report: Subsonica

Partono subito carichissimi, con Ratto, canzone tratta da Terrestre, album che ha un taglio più rock che elettronico
“E sai che c'è un ritmo per tutto, di gioia e dolore per tutto, e ieri chissà e domani chissà, che tutto si perde nel flusso. E l' unica ambizione che hai è stare in piedi”.
La cosa che mi colpisce di più dei Subsonica è la capacità che ha una loro canzone di sembrare scritta apposta per te. La precarietà, l'indecisione, il non vederci chiaro. Ho potuto emozionarmi tantissimo vedendo tutte le mani applaudire a tempo, le braccia alzarsi quasi fossero tutti danzatrici di nuoto sincronizzato, ho visto il pubblico saltare spalla a spalla, le spinte a tradimento, i sorrisi, gli occhi lucidi. Al secondo posto in scaletta troviamo Veleno, che si può dire che è una delle mie preferite. Di cosa parla veleno? Parla d'amore, di un amore che non c'è più: “dentro una storia senza più titolo”, e pur essendo consapevoli di questa assenza non si riesce a fare a meno di avvicinarsi a quelle labbra che più volte abbiamo baciato, succhiato e morsicato. Una rabbia contro la debolezza dell'essere semplici esseri umani. Contro la tentazione del soddisfare la pura necessità di estremo piacere, che però rischia di farci male, di essere veleno.
Si prosegue distanziandosi un po' dai turbamenti dell'animo umano e rivolgendosi verso la denuncia sociale con Corpo a corpo. La scaletta estiva non concede nessuna pausa. La gente non è mai stanca di saltare.
È il tempo del primo classico: Liberi tutti, e si creano serpentoni di pogo tra il pubblico, poi tocca a Diluvio canzone dell'ultimo album Eden. Poi una storia interessante Benzina Ogoshi. Brano che è stato scritto in parte dai fan con suggerimenti via web 2.0. Un procedimento singolare che evidenzia il bellissimo e intimo rapporto che durante il corso degli anni i Subsonica hanno saputo costruire con chi li segue. 

Genova 19 luglio 22 luglio 2001: “Movimenti no-global e le associazioni pacifiste danno vita a manifestazioni di dissenso, seguite da gravi tumulti di piazza, con scontri tra forze dell'ordine e manifestanti dove, durante uno di questi, trova la morte il manifestante Carlo Giuliani.” Episodi sintetizzati nella canzone Sole silenzioso, dell'album Amorematico.
Istantanee è invece il momento della riflessione. Segue un brano che è quasi uno scioglilingua, Depre.
La cosa più succulenta è quella che non si può avere. Più è difficile, più è attraente. L'essere umano è un debole predatore, cade spesso in fallo intestardendosi in un inesauribile soddisfacimento di desiderio. Situazione spiegata in Cose che non ho, canzone contenuta nel primo album: Subsonica.
Continua con la parte più dance e commerciale del concerto, infatti i Subsonica propongono l'inseparabile tripletta: Glaciazione, Centro della fiamma, Nuova Ossessione presente in scaletta già dal tour estivo dell'eclissi (2008) tour passato alla storia.
Ci si avvia verso la fine con Up patriot to arms brano di Battiato.
È il turno di Strade, che come al solito commuove un po' tutti, sopratutto per il significato di quelle semplici parole intelligentemente cucite tra loro, e un po' perché si realizza che si è quasi alla fine.
Il finale dei concerti dei subsonica è sempre un po' “caciarone” infatti loro stessi chiedono ai fan che canzoni vorrebbero sentire, ne sussegue un casino infernale di cui non si capisce nulla. Concedono i classici da concerto Discolabirinto e Tutti i miei sbagli.

Ogni canzone ci spalanca un forziere di ricordi e sentimenti, che è sempre bene rispolverare ogni tanto, perché se dimentichiamo è come se non fosse esistito nulla, e se una cosa non esiste non possiamo imparare nulla.

 
 

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