"Sh!"

Heike Has The Giggles Live Report

Giovedì 5 Luglio - Sherwood Festival 2012

10 Luglio 2012
 - Momo

Live Report: Heike Has The Giggles

Heike Ha I Ridolini. Che poi sarebbe la traduzione migliore, secondo la band, per Heike Has The Giggles. Ma la ignara Heike sicuramente sorriderebbe, batterebbe le mani e sarebbe fiera di aver ispirato un simile terzetto.

Non conto le volte che ho ripetuto, in quanto ancora incredulo, che vengono dal paese della Pausini, Solarolo. Credo sia una croce che si porteranno dietro fino a fine carriera, spero quindi molto a lungo, visto che davvero c'è da chiedersi se abbiano bevuto la stessa acqua dalle stesse falde o abbiano sperimentato fonti di alimentazione alternativa. O viceversa.

I ragazzi salgono sul palco nel caldo tardo pomeriggio per il check, e suscitano l'attenzione dei collaboratori del festival, intenti ad aprire gli stand, con una versione acappella del successo delle TLC, "No scrubs", che in serata verrà anche eseguita al completo, unica cover in luogo della consueta "Crazy in love" di Beyoncé.

"Oh-oh". Ciao, sono Momo e ho la fortuna di aver scoperto questa band un po' di anni fa, grazie al loro sound e a chi ha creduto in loro dall'inizio, in barba a quanti non trovavano altro di meglio da fare che attribuire loro l'aggettivo "monocorde". Mai diceria fu più errata. Emanuela, Matteo e Guido sono in tre ma sembrano tanti, modificando così la dinastia dei denti davanti e il mood del pubblico, picchiano sugli strumenti, urlano, armonizzano e vanno dritti come un metronomo, fino agli organi interni del pubblico.

Non si può non notare la bellezza del loro insieme. Umili musicisti già navigati dall'esperienza accumulata in giro per il mondo, a suonare e soprattutto ad ascoltare le altre band. Si sente, si sente tutto, nel piglio personale che applicano alle influenze che hanno dato loro la febbre del palco.

Sì, sono di parte. Perché per una volta è tutto a posto:
- "Il secondo album è sempre il più difficile nella carriera di un artista", dice Caparezza, e il loro "Crowd Surfing", successore di "Sh!", è una bomba.
- A volte i gruppi di supporto servono agli artisti per far scaldare il palco, come l'anziano che ama il culo caldo nel vedere a lui ceduto un posto sul bus. Chi ha l'onore di avere gli Heike prima di loro se ne ricorda bene, e li vuole con se. Chiedete a Beth Ditto, che in poltrona non c'è stata.
- Le band italiane non possono cantare in inglese, o non avranno futuro. Gli Heike hanno "interessanti prospettive per il futuro", come direbbe Pozzetto e come dimostra il pubblico pagante (seppure un solo euro).
- Ci si crede. Ci credono loro. Ci crede Estragon Lab, mica cotica. Ci crede Foolica. Ci crede gran parte della cricca / mafia / grande famiglia della musica indipendente italiana, perché verso gli Heike c'è rispetto, sempre e soprattutto, quando anche non si parli di ammirazione.
- Andateli a vedere. Tornerete.

Torneranno.

 
 

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