Giovedì 13 Settembre
Green & Rebellion Art Music Festival
Via Alzaia
Silea (Treviso)


Presentazione del libro a fumetti P.zza della Loggia vol.1

sulla strage di Brescia con lo sceneggiatore Francesco Barilli

Concerti:

Mamuthones

Father Murphy

She Said Destroy


Mamuthones Bio:

Mamuthones è il progetto solista di Alessio Gastaldello, fondatore ed ex batterista dei Jennifer Gentle, l'unica band italiana sotto contratto con Sub Pop Records. Dopo aver lasciato la band nel 2007 Alessio ha pubblicato col moniker di Mamuthones un paio di album per due delle etichette italiane di avanguardia rock più interessanti: A Silent Place e Boring Machines. Oggi torna, sempre su Boring Macines, con un album che vede la partecipazione di una vera quanto improbabile band che comprende proprio Marco Fasolo (leader e co-fondatore dei Jennifer Gentle) alla chitarra e in sala di regia durante la registrazione e il missaggio dell'album, e il sessantaduenne Maurizio Boldrin, leggenda del beat padovano negli anni '60 e poi nella band di Pino Donaggio. Con questo album eponimo Mamuthones compie un passo in avanti aggiungendo ai consueti droni ipnotici e oscuri la violenza del trio rock. Caratterizzato da una psichedelia selvaggia e violenta, sostenuta dal drumming potente, dinamico e fantasioso di Maurizio Boldrin, l'album presenta 4 tracce principali intervallate da episodi più pacati e riflessivi. L'album vede momenti roboanti e ipnotici (The first born), mostruosamente ritmici (come l'autentico tour de force di Ota Benga , tutto batteria percussiva, linee fratturate di chitarra e soli di synth in pieno stile Sun Ra) o semplicemente snervanti (vedi la finale Ave Maria). Questa pesantezza è però bilanciata dalle altre tracce dove il suono si fa minaccioso e malinconico (come la pulsante Kash-o-Kashak), etereo (A new start) e arioso (MJ 74, pezzo registrato da Maurizio Boldrin nel 1974!). Come una versione hard di Yo Ho Wah 13 alle prese con la celestiale lentezza di una cerimonia da tè giapponese o una messa cattolica celebrata da un indemoniato padre Karras, Mamuthones è un album di psichedelia oscura e angosciante ma non priva di un'intensa speranza. Prodotto da Boring Machines, che con questo album inaugura la distribuzione europea con Cargo e italiana con Goodfellas, sarà disponibile da fine febbraio, quando inizierà anche una serie di concerti organizzati da DNA (www.dnaconcerti.com) che vedranno sul palco, oltre a Gastaldello (voce/synth/sample).

http://www.myspace.com/themamuthones

Father Murphy Bio:

Il gruppo nasce dal sodalizio fra Federico Zanatta (che usa il nome Freddie), Chiara Lee, Vittorio Demarin (che usa il nome GVitron).
Il primo album esce con il titolo omonimo per la Madcap collective, etichetta fra i cui fondatori vi è lo stesso Federico Zanatta. Nei primi anni nei concerti cambiano continuamente la formazione, stabilizzandosi nel 2004 con l'attuale.
La seconda uscita discografica è When We Were Young The World Wasn't In Your Hands uno split CD diviso con il progetto parallelo di Zanatta che qui prende il nome di Mrs France.
Nel 2005 esce anche Six Musicians Getting Unknown, al quale farà seguito un lungo tour italiano e tedesco e l'anno successivo vede l'uscita dello split album con Lorenzo Fragiacomo.
E' la volta quindi, nel 2008 di "...and He told us to turn to the Sun" per Aagoo Records, USA, e Boring Machines, ITA, che vede un cambio repentino nello stile della band, a cui segue una continua attività live (quasi 300 concerti in 3 anni), intermezzata dall'uscita dell'EP "No room for the weak" ancora per Aagoo Records e Boring Machines.r), Fasolo (chitarra) e Boldrin (batteria), anche Matteo Polato degli Slumberwood al basso synth.

http://fathermurphy.bandcamp.com/

She Said Destroy Bio:

"Le She Said Destroy! sono un duo tutto al femminile atto a creare una formula musicale molto interessante che mischia post-punk, pop datato di almeno 60 anni e devastanti interventi noise che rendono tutta la produzione molto lo-fi. La voce, tagliente come una lama, si insinua facilmente nella mente rendendo questo EP qualcosa di compulsivo e destabilizzante" (Fabio La Donna, IMPATTO SONORO).

"La direzione è rumorosa e lo-fi, basso, batteria, zero fronzoli e una voce quasi da bambina a intonare motivetti a presa immediata. Dolcezza e schizofrenia in una strana convivenza." (Francesca Scozzarro, PANOPTICON).

"L’EP è qualcosa di ben fatto, con belle idee e tanti bei momenti sui quali pogare con chiunque vi capiti a tiro. Bisognerebbe avvertire MTV, però. Potrebbero innamorarsene e stravolgere totalmente il concetto di Pop Star.” (ACIDI/viola).

“Conflicting landscapes è un album così bello perché alla carica energetica e delle canzoni corrisponde una buona dose di dissacrante divertimento da parte di chi suona. E si sente, tanto." (Roberta D'Orazio, ROCKIT).

"La cosa che più mi piace di questo disco è che non riesco ad ascoltarlo a ripetizione. Perché mi fa male la testa. I suoni sono tutti lame, specie la voce. Ed è giusto così, devi ascoltarlo quando sei pronto per farlo, non per metterlo in sottofondo mentre leggi le mail. Come tutta la musica bella." (Francesco Caprai, MUSICA ROVINATA).

http://shesaiddestroy.bandcamp.com/


 
 

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