“Storia di martiri, ruffiani e giocatori” (Caratterimobili) è un’antologia di racconti di un’Italia quotidiana, di periferia. I suoi abitanti e i suoi protagonisti sono martiri, ruffiani, giocatori, o un po’ tutte le cose; persone che soffrono, amano, giocano con i sentimenti. La collana di racconti presenti risulta essere difforme e conforme al tempo stesso. I diversi timbri stilistici, le diverse voci e prassi narrative di ciascun racconto creano un “aggregato molecolare” che dà una geografia realistica alle storie. Il legame tra i personaggi e il contesto locale in cui essi vivono è un tratto comune e fondamentale in tutti i racconti. La “scrittura localizzata” è uno dei punti cardine per Sugarpulp: per dirla con le parole di Isaac Bashevis Singer, “più uno scrittore è dei suoi posti, più sono le possibilità che diventi universale". Questo è il lavoro compiuto dagli autori: parlando del proprio territorio, si riesce a produrre storie universali.