The Pains of Being Pure At Heart live report

Looop Club, Padova - 27 Ottobre 2012

29 Ottobre 2012

Ennesimo prodotto del mitico Flood, i newyorkesi The Pains of Being Pure At Heart arrivano a Padova in occasione del loro breve tour italiano. Ambientazione a dire poco suggestiva per questa tappa nel capoluogo veneto. Ci troviamo in uno dei vecchi bastioni della città che sorgono lungo le mura che ne delimitano il centro storico. Un luogo che già di per sè crea un'atmosfera davvero speciale. Il concerto si svolge in uno degli spazi entro la fortificazione che fungeva da deposito per i cannoni. Oggi invece può capitare di assistere a delle performance teatrali o addirittura dei concerti. Come nel caso di The Pains of Being Pure At Heart, che suonano all'interno della rassegna organizzati da quelli del Looop Club

Circa trecento persone per assistere alla loro performance. Tra i presenti c'è chi li conosce bene, ma non sono la maggioranza. Si fanno sentire quando accompagnano il gruppo cantando sulle note di The Body, pezzo molto scaricato in rete secondo le solite statistiche, e soprattutto Contender che è il brano che li ha fatti conoscere e che apre il loro primo disco.

I cinque giovanissimi si danno un gran da fare, ma nonostante le tante date sostenute, sul palco davvero a suo agio ci sta solo Kip Berman, il frontman del gruppo.
Il sound non è affatto originale, ma si vede che i ragazzi hanno degli ottimi ascolti alle spalle. Si sentono spruzzate di Sonic Youth e di Cure come di tante altre band che hanno scritto le pagine più significative del panorama indipendente. Soprattutto inglesi, verrebbe da dire.

Suonano bene, non c'è che dire, anche se l'acustica non potrà mai essere perfetta avvolti come si è nella pietra dei bastioni. Ma il suono è accettabile, bisogna riconoscerlo. Dopo tutto, serviranno a qualcosa i fonici, oppure no?!?
Il pubblico sembra gradire infatti. E' vero, forse il loro sound non impressiona ma neppure delude. Non si è di fronte a dei “mostri” ma si vede che c'è talento e voglia di migliorarsi. Quindi, teniamoli d'occhio.

La serata è stata aperta dai Flowers, un trio inglese sicuramente ancora acerbo ma con delle buone intuizioni. Sul trio, non scommetterei ma, se tra qualche anno sentiremo parlare della loro cantante, non mi stupirei affatto.

 
 

Links utili:

www.looopclub.it

 
 
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