Padova fotografia

e l'ipotesi del cartello

15 Novembre 2012

E poi dicono che a Padova non ci sono eventi culturali degni di questo nome.
L'inaugurazione di Padova Fotografia da fuori promette bene. Una bella fiumana munita di bicchiere, vagamente alternativa, là in Ponte Molino

C'è poi qualche personaggio vetusto che ha tutta l'aria di essere qualcuno. E il vino non è nemmeno male.
Ci sarà del bello vien da dire. Dopotutto una tale concentrazione di occhiali da finto nerd non si vede tutti i giorni.
Poi ti fai largo tra la folla, per vedere ciò per cui si è tutti qua.

Le fotografie.

Già.

Le fotografie.

Sgomiti solo da tre minuti ma hai già capito che di sostanza c'è gran poco, ma fuffa milano-style, di quella ce n'è a pacchi.
E già ti stai facendo largo verso l'uscita quando una cosa catalizza finalmente la tua attenzione.

E non è la bottiglia di vino

Ma un telo nero che penzola in tutta la sua minimalità pretenziosetta e ti dice:

V.M. 18 anni.

l'immagine dietro la tenda potrebbe urtare la vostra sensibilità

Voglio essere urtata nella mia sensibilità, pensi. Voglio stupefarmi.

Inutile dire che ti ci fiondi a pesce a vedere che c'è li dietro di tanto turpe da meritare l'autocensura.
E dietro scovi la foto di una donna distesa con una mano mezza infilata in un paio di mutandine trasparenti dalle quali si intravede una chiazza di pelo pubico.

E di nuovo lo sguardo torna a quella scritta mentre due ipotesi si fanno strada nella tua mente:
un bigotto cartello di autocensura o seducente provocazione su ciò che va definito osceno?

Triste e penoso o inedito e interessante?
Triste/penoso o inedito/interessante?
Triste/penoso o inedito/interessante?
(cit.)

La risposta non tarda ad arrivare. Ma è stato bello, per un momento, arrovellarsi nel dubbio.

 
 
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