ReadBabyRead #107 del 10 gennaio 2013

Viola Di Grado: “Settanta acrilico trenta lana” (3/3)

10 Gennaio 2013

Viola Di Grado Settanta acrilico trenta lana (brani, parte 3 di 3)

per info su F. Ventimiglia e C. Tesser:

Lettura e altri crimini
iTunes podcast


Brani scelti e letti da Sarah Ventimiglia

Settanta acrilico trenta lana di Viola Di Grado: una storia di alienazione urbana


"Che tu mi veda o no io sono quella lì coi capelli neri e il naso prendi tre paghi uno. Quella lì che è già notte, ed è già fine, anche se tu volevi una storia in cui tutto è del suono giusto e del colore giusto, e le farfalle volano, e le persone parlano e amano e parlano e amano.
Tu te la puoi permettere una storia di quel tipo. [...] Sai che ti dico? Usala come straccio del bagno, quella storia, o che ne so, foderaci la gabbia del criceto. Insomma, basta che te la levi davanti, qui a Leeds non ti serve, e i ragazzini di Christopher Road te la ucciderebbero per strada".

Settanta acrilico trenta lana è il romanzo di una esordiente catanese, Viola Di Grado, nella quale la e/o dimostra di credere davvero molto. Laureata in lingue orientali a Torino, Viola Di Grado ha fatto l'Erasmus a Leeds, poi ha viaggiato in Giappone e in Cina, e ora si sta specializzando in filosofia cinese a Londra. Questo romanzo lo ha finito di scrivere due anni fa, quando di anni ne aveva ventuno. Eppure Settanta acrilico trenta lana dimostra una originalità e maturità di lingua e contenuti davvero rara per una scrittrice della sua età. Definita "dark come Amélie Nothomb e letteraria come Elena Ferrante", Viola Di Grado costruisce il suo romanzo sulla lingua, attraverso iperboli, sinestesie, allitterazioni, parole che dipingono una natura al neon, di plastica, - acrilica, appunto -, sezionando lo spazio ovattato di questa Leeds letteraria come un bisturi. Una lingua che taglia e squarcia la pagina, come se fosse un fiore o vestito. Parole che coniugano esperienza corporea ed estetica, che si collocano esattamente sulla pagina come ideogrammi inscritti nel loro quadrato ideale. Parole che contraddicono la sterilità dell'esperienza depressiva, debordano fuori dal tracciato, si scompongono, si mescolano, si uniscono: chiavi di volta, parole che si fanno carne e riempiono lo spazio, parole che significano sempre qualcosa di più della loro forma. Una lingua cesellata come una porcellana orientale eppure sfrontata e insolente come quella che solo a vent'anni si può avere.
Settanta acrilico trenta lana è il romanzo di una bellezza straziata, di una vita persa, ritrovata, persa di nuovo - ciclica, come un buco -, di una vita che muore ogni giorno e ogni giorno risorge, per lanciare una provocazione alle nostre candide esistenze.

Sandra Bardotti


Le Musiche, scelte da Claudio Tesser

Alva Noto + Ryuichi Sakamoto with Ensemble Modern, Attack/Transition (Alva Noto, Ryuichi Sakamoto)
Alva Noto + Ryuichi Sakamoto with Ensemble Modern, Grains (Alva Noto, Ryuichi Sakamoto
Alva Noto + Ryuichi Sakamoto with Ensemble Modern, Particle 1 (Alva Noto, Ryuichi Sakamoto)
Alva Noto + Ryuichi Sakamoto with Ensemble Modern, Transition (Alva Noto, Ryuichi Sakamoto)
Alva Noto + Ryuichi Sakamoto with Ensemble Modern, Broken Line 1 (Alva Noto, Ryuichi Sakamoto)
Alva Noto + Ryuichi Sakamoto with Ensemble Modern, Plateaux (Alva Noto, Ryuichi Sakamoto)
Alva Noto + Ryuichi Sakamoto with Ensemble Modern, Silence (Alva Noto, Ryuichi Sakamoto)
Alva Noto + Ryuichi Sakamoto with Ensemble Modern, Particle 2 (Alva Noto, Ryuichi Sakamoto)
Alva Noto + Ryuichi Sakamoto with Ensemble Modern, Broken Line 2 (Alva Noto, Ryuichi Sakamoto)
Alva Noto & Blixa Bargeld, Fall (Alva Noto & Blixa Bargeld)

 
 

Logo di articolo:
una veduta di Leeds

 
 

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