Due storie fantastiche sul mondo dei libri

ReadBabyRead #116 del 14 marzo 2013

Zoran Živković: "Sei biblioteche" (2/4)

14 Marzo 2013


Zoran Živković
Sei biblioteche (parte 2 di 4)


per info su F. Ventimiglia e C. Tesser:

Lettura e altri crimini
iTunes podcast


Due racconti (La biblioteca notturna; La biblioteca minima) scelti e letti da Franco Ventimiglia


Biblioteche oltre i confini della realtà

Incontro con Zoran Živković


Già noto ai lettori italiani, lo scrittore serbo Zoran Živković torna a stupisci con "Sei biblioteche". Anche questa volta esplora il mondo della lettura, sviluppando il tema della biblioteca oltre gli stretti confini della realtà e trasformandolo in un gioco di fantasia e invenzioni. Le Sei biblioteche del titolo sono quella di casa, la notturna, la virtuale, l'infernale, la minima e la più raffinata. Sarebbe un vero peccato togliere al lettore la sorpresa di scoprire cosa si cela in ciascuna di esse, quindi lasciamo la parola all'autore, a cui abbiamo rivolto alcune domande su questo suo nuovo titolo e sull'affascinante mondo dei libri, a lui (e a noi) così caro.

D. Come nel romanzo precedente, anche in Sei biblioteche lei dà alla narrazione un carattere surreale. Perché questa scelta?

R. Perché la vera sfida della prosa contemporanea si gioca nell'ambito del ”fantastico“. Il tempo del romanzo realistico, nella sua forma classica, è alle nostre spalle. Uno scrittore, ormai, non può più dire nulla di fondamentalmente nuovo in un contesto realistico. Oggi è ancora in atto la ricerca di una nuova forma di ”fantastico“, dopo i due maggiori movimenti del secolo scorso: il realismo magico e la fantascienza. Spero umilmente che il mio surrealismo possa dare un contributo a questa ricerca.

D. Perché, nelle biblioteche da lei descritte, i libri risultano spesso entità autonome e quasi vitali, capaci di spiazzare l'attonito lettore?

R. È così che sono i libri. Nel mio romanzo satirico ”Il libro“, non ancora tradotto in Italia, presento i libri come una delle due sole specie intelligenti sulla Terra. O forse l'unica, visto che gli uomini si comportano di rado con intelligenza. Di fatto, i libri sono i veri protagonisti delle mie opere di prosa.

D. Che cosa rappresenta per lei la lettura?

R. La lettura è sempre stata una delle mie attività più preziose. Ho dedicato a questo nobile atto un romanzo breve, ”La lettrice“, in cui ne ho dipinto molti aspetti fantastici. Mi auguro che potrete leggerlo presto.

D. Collegandoci a una delle sei biblioteche, la biblioteca virtuale, cosa pensa della diffusione degli e-book?

R. Considerato che ho sessantadue anni, si suppone che sia leggermente conservativo. Invece non sono contrario agli e-book, anche se preferisco i volumi tradizionali, per il loro aspetto, il loro odore, per come si possono toccare. Ma ciò che importa è il contenuto di un libro, non la forma. Un romanzo straordinario lo sarà sempre, sia in una bella edizione rilegata in pelle, sia in un'economica edizione tascabile, sia in formato elettronico.

D. Dopo averci raccontato di sei biblioteche decisamente atipiche, ci permetta una domanda: com'è la sua biblioteca privata?

R. C'è un unico e semplice criterio perché un volume entri nella mia libreria: deve essere un libro che spero di rileggere. Il problema è che sono moltissimi! Quando guardo il soffitto, sono frustrato perché è così vuoto; mi piacerebbe tanto avere un dispositivo che contrasti la legge di gravità e mi permetta di riempirlo di scaffali. La mia biblioteca contiene circa duemila libri, disposti per Paese, e, all'interno di ogni Paese, per autore. Ad esempio, nella sezione italiana, ho Ammaniti, Calvino, Dante, Eco, Pirandello, Tabucchi e così via, in traduzione serba.

11 febbraio 2011
Da InfiniteStorie.it


Zoran Živković (Belgrado, 5 ottobre 1948) è uno scrittore e saggista serbo. Attualmente è titolare della cattedra di scrittura creativa all'Università di Belgrado. Autore di 18 libri di narrativa e di sei libri di saggistica, lo scrittore di Belgrado è conosciuto in Italia per i suoi romanzi "Sei biblioteche", "L'ultimo libro", "Il Ghostwriter" e "Sette note musicali", volumi pubblicati per i tipi della casa editrice TEA.

Nel 1973 Živković si laurea in Teoria della letteratura presso la Facoltà di Filologia dell'Università di Belgrado. Nel 1979 conclude il master con la ricerca "Antropomorfismo e la tematica del primo contatto nelle opere di Arthur C. Clarke" e nel 1982 consegue il dottorato presso la stessa Università; il suo saggio "Il fenomeno della fantascienza come genere di prosa artistica" venne pubblicato nell'antologia "Contemporaries of the Future". Nel 2007 Živković è nominato docente di scrittura creativa all'Università di Belgrado, presso la Facoltà di Filologia.

Nei suoi romanzi lo scrittore serbo si ispira alla tradizione del fantastico europeo, in particolare a maestri come Mikhail Bulgakov, Franz Kafka e Stanislaw Lem; la sua opera "Sei biblioteche" è dedicata all'autore britannico Michael Moorcock, celebre scrittore fantasy. Per le sue tematiche legate ai libri ed alla bibliofilia, nei suoi scritti si riscontra anche l'influenza di autori come Jorge Luis Borges, Anatole France e Charles Nodier.


Le Musiche, scelte da Claudio Tesser

Jon Hassel, Aurora (Jon Hassel, Jan Bang)
Tom Waits, Lie To Me (Tom Waits)
Peter Evans Quintet, Ghost (Peter Evans)
Jon Hassel, Blue Period (Jon Hassel)
Jon Hassel, Clairvoyance (Jon Hassel)
Jon Hassel, Last Night The Moon Came (Jon Hassel)
Tom Waits, Big In Japan (Tom Waits)
Tom Waits, Goodnight Irene (Ledbetter/Lomax)
Porcupine Tree, IV (Steven Wilson)
Nick Cave & The Bad Seeds, Push The Sky Away (Nick Cave)
Alice Coltrane, Galaxy In Satchidananda (Alice Coltrane)
Nick Cave & The Bad Seeds, The Carny (Nick Cave)

 
 

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Zoran Živković in una foto di Nebojsa Babić

 
 

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