Report dell'incontro Talk Shot, la produzione dell'opinione politica tra televisione e web

Con Carlo Freccero, Sandrone Dazieri, Gianfranco Bettin

26 Giugno 2013

Il dibattito si è svolto lunedì 24 giugno 2013 allo Sherwood Festival (Park Nord Stadio Euganeo, Padova)

Il tema, assolutamente attuale, del rapporto tra democrazia, opinione pubblica e nuovi media, non ha lasciato indifferenti gli ospiti di questo dibattito: Carlo Freccero, che come lui ha subito premesso, tra le tante cose che ha fatto e continua a fare considera la più importante di tutte l’aver scritto l’introduzione alla traduzione italiana de “La società dello spettacolo” di G. Debord, non si è lasciato pregare.

Come anche del resto Sandrone Dazieri, che attraverso un intervento condito da una pungente ironia, ha fatto riflettere su quanto quello che stiamo vivendo, sia un mondo che nemmeno Blade Runner è stato capace di anticipare.

Un mondo però, che è fatto di territori, di “demografia” oltre che di democrazia, vera o limitata che sia. E’ stato Gianfranco Bettin, riportando il punto di vista esclusivo che può avere uno studioso della sociologia come lui che però si è dedicato per una vita al rapporto tra politica e autogoverno nel territorio, e che oggi affronta l’impegno amministrativo dall’assessorato veneziano dell’ambiente e della cittadinanza digitale, a tracciare un quadro del rapporto indissolubile, biunivoco e fortemente complementare, tra il mondo digitale e della virtualità aumentata, come può essere definito il campo nel quale oggi si formano relazioni ed opinioni, e quello della contraddizione materiale, della realtà oggettiva e radicata nelle forme di vita sociale urbana e modificata dalle grandi questioni contemporanee, una tra tutte la contraddizione ambientale.

Carlo Freccero ha condotto una vera e propria lezione sulla teoria dei media, incalzato dalle domande di Luca Casarini e stimolato dai contributi di Dazieri e Bettin. Ma si è trattato di una lezione alla sua maniera, fuori da ogni formalità accademica e dentro fino al collo invece all’urgenza collettiva di comprendere ciò che accade e perché. Uno sforzo teorico il suo, animato da passione civile e politica, e da una qualità ormai rara tra coloro che insegnano, e che forse fa la differenza tra un “professore” ed un “maestro”: la curiosità, grande antidoto ai limiti posti dall’ideologia e motore di una ricerca piena, che permette di coniugare ciò che è stato già detto e già scritto da altri, con quello che direttamente si sperimenta di persona.

La restituzione, ad un pubblico numeroso ed attento, è stata un dibattito interessante, che ha provato a condividere una visione che non appartiene al classico “pensiero di sinistra”, ma anzi è sicuramente parte di quell’eresia concettuale ed analitica che contraddistingue il pensiero critico di un’altra sinistra, quella che si sente più a suo agio nel camminare più in basso, a livello delle strade e delle piazze rese agitate dai movimenti.

Iperdemocrazia, televisione, web, piazze, formazione dell’opinione e ancora rapporto tra opinione e azione, tra forma dei media e contemplazione passiva e subordinata: tutti temi toccati durante questa serata, che naturalmente aprono mille spunti per proseguire l’approfondimento. Ed è infatti il senso del grande punto interrogativo con il quale proprio Freccero ha concluso: non un segno di impotenza, ma la sottolineatura che ciò che ancora non è scritto bisogna cercarlo insieme. 

Luca Casarini

 
 

    video

  • Sandrone Dazieri - Intervista Sherwood Festival 2013
  • Carlo Freccero - Intervista Sherwood Festival 2013
  • La Produzione dell'opinione politica tra televisione e web
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