Nell'anno che ha segnato un revival dell'interesse intorno alla sua figura anche per via del (non riuscitissimo) Mood Indigo di Michel Gondry, fa assolutamente piacere trovare in libreria, per i tipi di marcos y marcos, un libro di Boris Vian di cui da tempo si sentiva la mancanza dagli scaffali.
Stiamo parlando di Le formiche, raccolta di racconti pubblicata per la prima volta nel 1949 e composta negli anni di febbrile creatività che portarono l'autore alla scrittura anche di La schiuma dei giorni e Autunno a Pechino (1947).
Negli undici racconti compresi nella raccolta Vian sfoggia davvero il meglio della sua fantasia e della sua vena letteraria, come sempre sospesa fra surrealismo, gusto per il paradosso e una toccante, talvolta lacerante poesia blues: lo testimonia alla perfezione già il racconto incipitario, Le formiche, dedicato all'esperienza tragica, ma anche insensata e per nulla mitizzabile della guerra. Se il tono torna più leggero con Allievi modello, sferzante apologo dedicato all'ottusità e alla violenza delle forze di polizia, Vian dà forse il meglio di sè in La strada deserta, racconto toccante e dal montaggio serratissimo dedicato alla storia d'amore Fidèle e Noémi, bellissima e tragica come quella della Schiuma dei giorni, e in un divertissement dal finale inaspettato come La comparsa.
Consigliato a tutti coloro che amano Vian e il suo impasto dolceamaro di surrealismo, carica libertaria e tenerezza aliena da ogni retorica, Le formiche è davvero un piccolo grande libro a cui non si può non voler bene.
TITOLO: Le formiche
AUTORE: Boris Vian
EDITORE: marcos y marcos
COLLANA: miniMARCOS
ANNO: 2013
PAGINE: 272
PREZZO: 10 €
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