Ciclo di incontri allo Sherwood Festival 2011

"per pensare il presente e costruire il futuro"

8 Giugno 2011

Sherwood Festival in collaborazione con il Centro studi Alternativa comune
presenta
alternativa comune @ sherwood festival

Un ciclo di incontri
per pensare il presente e costruire il futuro
 
Ci sono momenti in cui sembra che la storia si sia rimessa in moto, in cui la realtà corre velocissima e sembra proceda a salti.

Se guardiamo al mondo contemporaneo non possiamo che constatarlo: colossi finanziari che crollano in poche ore, Stati sovrani europei sull’orlo della bancarotta, crescita vertiginosa delle economie cinese, indiana e brasiliana, effetti a catena della devastazione ambientale.

Precarietà come condizione generalizzata di vita e di lavoro, polarizzazione delle ricchezze e aumento delle diseguaglianze sociali, distruzione del welfare, comando assoluto delle imprese sulle condizioni lavorative, queste le fotografie che descrivono non solo la realtà della crisi, ma anche come multinazionali, finanza e governi pensano di affrontarla.

Nello stesso tempo le rivolte dei giovani europei e di quelli del mondo arabo, contro la disoccupazione e la precarietà, per un'istruzione pubblica di qualità, per la libertà e la democrazia; ancora, le lotte degli operai cinesi ed europei, per un salario dignitoso, per migliori condizioni di lavoro, per la libertà sindacale e di sciopero.

Una scena caotica, magmatica, che risulterebbe troppo spesso inafferrabile per un pensiero che restasse, con ottusa ostinazione, ancorato ad una propria unica matrice identitaria o vagasse in cerca di immutabili regole generali.

Ci vuole piuttosto, e lo richiede l’urgenza di una trasformazione radicale, un multiverso di pensiero “in movimento”, che sappia costruire nuovi strumenti concettuali, veri e propri percorsi di ricerca e inchiesta in grado di intervenire nell’attualità dello scontro politico: insomma, per conquistare un sapere della contingenza e della variazione, è nato il Centro studi ALTERNATIVA COMUNE.

Per info: [email protected]


Lunedì 20 giugno ore 21.00
@ Second stage

Capitalismo e democrazia: cronaca di un divorzio
Perché la finanza distrugge la politica e come uscirne fuori

La crisi finanziaria ed economica sta per entrare nel suo quinto anno e si è trasformata in crisi sistemica globale, senza che si intraveda una via d’uscita. Ma anche negli ultimi sviluppi di questa “crisi senza sviluppo” il capitalismo finanziario si riconferma come “forma suprema” di questo modo di produzione: di bolla in bolla crescono le ingiustizie nella redistribuzione sociale della ricchezza. E le regole democratiche appaiono sempre più come un intralcio alla gestione capitalistica della crisi. Di contro, le rivendicazioni di un reddito dignitoso e di migliori condizioni di vita, la protesta contro la corruzione politica e una radicale pretesa di libertà e democrazia si alimentano vicendevolmente, nel mondo arabo così come nella vecchia Europa. Qual è lo stato di salute della governance globale? Quale il ruolo dell’America di Obama, delle potenze economiche emergenti, dello spazio politico europeo? Che cosa significa oggi in questo contesto lottare, insieme, per i diritti sociali e per la democrazia?

Introduce e coordina: Loris Campetti
Ne discutono:
Roberta Carlini
Francesco Raparelli
Marco Revelli
Gianni Rinaldini


Lunedì 27 giugno ore 21.00
@ Second stage

Il comune a km.Zero
Come praticare l'alternativa e la democrazia a partire dai territori

Nella crisi dell’ecosistema si assiste ad uno straordinario ritorno del protagonismo di quei conflitti, sociali ed ambientali al tempo stesso, che nel territorio affondano le proprie radici e trovano le proprie ragioni d’essere. Si tratti di difendere e di riappropriarsi di beni comuni, di bloccare progetti di grandi opere devastanti, di contrastare processi di distruzione dell’ambiente, ovunque si ripropone la contraddizione irriducibile tra scelte globali, da imporre all’interno dello spazio politico statual-nazionale, e dimensione locale dell’autorganizzazione e dell’autogoverno di ciò che è comune. Come può il territorio affermarsi, allora, come luogo sia della concreta costruzione di alternative all’attuale modello di sviluppo, sia di pratiche reali della decisione democratica sul comune ? A partire da quali esperienze e con quali possibili prospettive condivise?

Giuseppe De Marzo (A Sud - RIGAS)
Marco De Riu (Associazione "per la decrescita")
Ugo Mattei (Università di Torino)
discutono con
Olol Jackson (Presidio No Dal Molin - Vicenza)
Antonio Musella (Commons! Rete dei Comitati per i Beni Comuni - Napoli)
Sara Vegni (Comitato 3e32 - L'Aquila)

Introduce e coordina Beppe Caccia


Lunedì 4 luglio ore 21.00
@ Second stage

Costruire il cantiere dell'alternativa
Un'altra idea di politica oltre la forma-partito

Abbiamo alle spalle un anno travolgente: dalla resistenza degli operai di Pomigliano e Mirafiori di fronte ai ricatti di Marchionne alla ribellione degli studenti e dei ricercatori precari indisponibili alla Gelmini, dall’esplosione della piazza romana del 14 dicembre alle centinaia di piazze delle donne (e non solo) del 13 febbraio. I risultati delle elezioni amministrative di Napoli e Milano (e di tante altre città), insieme alle tante lotte per i beni comuni confluite nella battaglia referendaria, ci restituiscono l’immagine di una situazione italiana che sta superando la lunga “anomalia berlusconiana”. Ma il difficile comincia adesso: come mettere in comunicazione un contesto sociale in ebollizione con lo spazio della rappresentanza politica in crisi ? Come intrecciare la ricerca di un comune orizzonte di trasformazione sociale con la sperimentazione di un comune terreno di azione politica ? Come evitare il “già visto” del primato della tattica e costruire finalmente una comune prospettiva di alternativa?

Luca Casarini
Maurizio Landini
Nichi Vendola

Introduce e coordina Vilma Mazza



Lunedì 11 luglio ore 21.00
@ Second stage

A dieci anni da Genova
Riflessioni utili per la nuova fase politica italiana

A dieci anni dalla grande esplosione del movimento che riempì le strade di Genova contro il G8, la maniera migliore per non cadere in inutili rituali è considerare quella esperienza come una risorsa collettiva per affrontare oggi, le nuove sfide per il cambiamento.  
Genova significa movimento, composizione sociale, soggettività. Ma anche rapporto con la politica, attraversamento dell’opinione pubblica, esperienze di partecipazione diretta. Genova, con le sue grandi ricchezze e i suoi limiti, può essere trasformata oggi in una  
occasione per discutere della nuova fase politica italiana e globale. Per non consegnare al passato un’esperienza che cambiato più generazioni e segnato la storia di questo paese.

Intervengono:
Raffaella Bolini
Patrizia Sentinelli
Nicola Fratoianni
Michele De Palma
Marco Bersani

coordina Luca Casarini

 
 
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