Amélie Nothomb

9 Marzo 2011

Amélie Nothomb nasce nel 1967 a Kobe, in Giappone, dove il padre, rampollo di un'antichissima e nobile famiglia belga, è diplomatico. Trascorre l'infanzia e la giovinezza in vari paesi dell'Asia e dell'America, seguendo i genitori nei loro continui cambiamenti di sede. Questi primi anni di vita sono raccontati da lei stessa in molti libri, soprattutto in Biografia della fame, una vera e propria autobiografia in cui parla dell'anoressia, dello straordinario rapporto simbiotico con la sorella, dei paesi dove ha vissuto. A 21 anni torna da adulta in Giappone, terra da lei incondizionatamente amata, e lavora per un anno in una grande impresa giapponese, con esiti disastrosi e ironicamente raccontati in Stupore e tremori. Alla fine di questa devastante esperienza, rientra in Francia e propone il manoscritto di uno dei suoi romanzi a una solida e storica casa editrice, Albin Michel. Si tratta di Igiene dell'assassino, che esce il primo settembre del '92 e conquista subito folle di lettori. Alcuni critici si rifiutano di credere che questo romanzo sia stato scritto da una esordiente di 25 anni. Come ha raccontato in numerose interviste (la rassegna stampa a lei dedicata è poderosa), scrive da quando aveva 17 anni e con assoluta regolarità, per almeno quattro ore al giorno, preferibilmente al mattino presto, dalle 4 alle 8, sollecitata da numerose tazze di tè nero fortissimo. A questo ritmo produce alcuni romanzi l'anno fra i quali sceglie quello da pubblicare, che esce regolarmente in Francia per la rentrée letteraria. Le sue leggendarie manie e abitudini ne hanno fatto in breve un personaggio riconosciuto e amato come una pop star: veste regolarmente di nero, al massimo con qualche tocco di rosso, indossa bizzarri e imponenti cappelli, non usa tecnologia e scrive a mano, su quaderni che porta sempre con sé. Ma soprattutto ha un'intelligenza e uno spirito acutissimi che rendono le sue (non frequenti) apparizioni televisive un piacere, come sanno anche gli spettatori italiani che l'hanno vista in Otto e mezzo intervistata da Giuliano Ferrara (2006), a Le invasioni barbariche (2007) intervistata da Daria Bignardi, e a Parla con me intervistata da Serena Dandini. Digitando il nome di Amélie Nothomb su un motore di ricerca si ottengono più di due milioni di risultati. E su YouTube più di 100 filmati. Ha pubblicato fino a oggi 18 romanzi, e tutti e 18 sono stati tradotti e pubblicati in Italia da Voland, la casa editrice italiana a cui ha dichiarato molte volte in varie interviste di voler rimanere fedele. A sua volta Voland ha ceduto i diritti di alcuni suoi romanzi a Guanda, per farne dei tascabili. Secondo i dati forniti dalla casa editrice francese, Amélie Nothomb è tradotta in in 45 paesi diversi e ha venduto nel mondo più di 2 milioni di libri, escluse le vendite in Francia. Di Né di Eva né di Adamo in Italia sono state vendute 48.000 copie. 

Per Causa di forza maggiore, uscito nel 2009, ha vinto in Francia il Grand Prix Jean Giono per l'insieme della sua opera ed è stata finalista in Italia al Premio SuperFlaiano 2008. 

Attualmente vive tra Parigi e il Belgio. 

Una forma di vita è stato selezionato per il Premio Goncourt 2010.

 
 

www.amelienothomb.com

 
 
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