ReadBabyRead #185 del 10 luglio 2014

Irène Némirovsky: “Il ballo” (2/4)

10 Luglio 2014


Irène Némirovsky
Il ballo
(parte 2 di 4)


per info su F. Ventimiglia e C. Tesser:

Lettura e altri crimini
iTunes podcast


Legge: Franco Ventimiglia


“La signora Kampf entrò nello studio chiudendosi la porta alle spalle così bruscamente che tutte le gocce di cristallo del lampadario, mosse dalla corrente d’aria, tintinnarono d’un suono puro e leggero di sonagli. Ma Antoinette aveva continuato a leggere, china sullo scrittoio tanto da sfiorare la pagina con i capelli. La madre la osservò un istante senza parlare, poi le si piantò davanti a braccia conserte.”


Il conflitto madre-figlia è ancora attuale?
I racconti di Irène Némirovsky a teatro

di Valeria Prestisimone


Riscoperta grazie al romanzo inedito Suite francese, pubblicato nel 2004, Irène Némirovsky è oggi considerata una delle grandi interpreti della letteratura del Novecento. La sua stessa vita sembra un romanzo: nata a Kiev nel 1903, si rifugiò in Francia dopo la Rivoluzione d’ottobre, abbandonò la religione ebraica per convertirsi al cattolicesimo, ma fu egualmente deportata ad Auschwitz dove morì nel 1942. In tutti i suoi racconti e romanzi un fil rouge scissione, separazione, l’appartenenza per esclusione, l’eterna marginalità: figlia unica poco amata, si rifugia ben presto nei libri, in un suo mondo a parte. La Némirovsky è autrice di numerosi racconti e romanzi brevi, piccoli gioielli che rivelano una scrittura particolarmente originale, capace di audaci contaminazioni tra il diario, il cinema, il teatro.

Il Napoli Teatro Festival Italia (6 – 22 giugno Napoli) propone un viaggio tra 7 racconti della scrittrice dando voce ad alcune carismatiche interpreti femminili e ne emerge una carrellata di uomini e donne dalle storie avvincenti e misteriose. La scrittura della Némirovsky mi pare oggi grandiosamente attuale con la rivalità madre-figlia, l’ipocrisia sociale e la vendetta adolescenziale raccontata ne Il ballo.

Si prosegue con la celebrazione dell’amore nonostante la solitudine, i tradimenti, gli abbandoni de Le vergini; con il condensato di sentimenti e cambiamenti storici fra i ghiacci della Russia e le nebbie parigine di Come le mosche d’autunno; con le violente passioni, nascoste dietro l’apparente felicità agreste de Il calore del sangue; con l’ossessione dei soldi che annienta sentimenti, affetti e famiglie di David Golder; con la drammatica perdita dell’innocenza infantile di Un bambino prodigio; con le dissolvenze incrociate, i flash-back, i campi e controcampi, la cura maniacale dei dettagli visivi e sonori di Film parlato.

Sette le attrici che daranno voce ai racconti e tra queste Sara Bertelà che in due appuntamenti (9 e 16 giugno) leggerà Il Ballo dove sicuramente viene prepotentemente fuori la storia della Némirovsky bambina, la storia di figlia poco amata che fa di tutto per partecipare alla gran festa che la mamma ha deciso di dare per la “raggiunta” affermazione sociale. La sua sete di donna ormai adolescente che pulsa e che cerca di appagare almeno nella vista dell’altro sesso ma la guerra madre– figlia glielo impedisce, una madre che ancora non è pronta a passare il testimone e un padre che sembra assente da qualsiasi scelta e decisione. Domandiamo a Sara Bertelà, che aprirà questo ciclo di appuntamenti pre – serali del festival, le sue sensazioni.

Ne "Il Ballo" si patisce insieme alla scrittrice la storia della giovane figlia che viene condotta verso qualcosa che lei non desidera, oggi esistono ancora questi forti conflitti tra madre e figlia oppure il rapporto è cambiato?

«I rapporti possono essere cambiati perché in alcuni casi c’è maggiore confidenza e maggiore vicinanza ma sono tante, tantissime, le donne che non accettano il loro divenire e risultano infastidite dalla bellezza che avanza delle proprie figlie. A volte per strada mi soffermo alla vista di donne mature vestite come le figlie. Alla ricerca di un’eterna giovinezza, non accettano il tempo che passa e il divenire del loro corpo. Questa è la storia della mamma di Antoniette che è così lontana dalla figlia da non riuscire a comprendere la sofferenza che le infligge non facendola partecipare al ballo».

Viene anche manifestata una forte ipocrisia sociale ne "Il Ballo", quanto c’è di attuale in questo piccolo romanzo del 1930?

«Purtroppo c’è tanto di attuale, in un certo ambiente – molto lontano dal mio – l’apparenza è sempre più forte di tutto. La forma, il posto in, il pranzo speciale, l’abito elegante… tutto non per amore di condivisione ma per affermare il proprio potere economico».

Cosa la colpisce maggiormente ne "Il Ballo"?

«La mancanza d’amore nei confronti della figlia. Mi colpisce questa catena di donne: mamma, figlia e governante. Mi incanta anche questo senso di pietas che la figlia alla fine del racconto ha nei confronti della madre quasi con una maturità inconsapevole».

Corriere della Sera, 4 giugno 2014


Le Musiche, scelte da Claudio Tesser

Evgeny MravinskySinfonia No.5 Mov.1 (Andante - allegro con anima) [Pëtr Il'ič Čajkovskij]
Kruder & Dorfmeister, Heroes (Kruder's Long Loose Bossa) [Roni Size]
Evgeny MravinskySinfonia No.5 Mov.2 (Andante cantabile, con alcuna licenza) [Pëtr Il'ič Čajkovskij]
Kruder & DorfmeisterGoing Under [Rockers Hi-Fi]
Evgeny MravinskySinfonia No.5 Mov.3 (Valse, allegro moderato) [Pëtr Il'ič Čajkovskij]
Kruder & DorfmeisterGotta Jazz [Count Basic]
Evgeny MravinskySinfonia No.5 Mov.4 (Finale, andante maestoso - allegro vivace - molto vivace - moderato assai) [Pëtr Il'ič Čajkovskij]
Kruder & DorfmeisterTrans Fatty Acid [Lamb]

 
 

Logo di articolo:
Una foto di Irène Némirovsky.

 
 

    audio

loading... loading...