Tre Allegri Ragazzi Morti 12/6/2010 allo Sherwood Festival

Una promessa รจ una promessa...anche se con un anno di ritardo...

17 Giugno 2011
 - Momo

Fa un po'ridere, in effetti. Mancano poche ore all'apertura dei cancelli dello Sherwood Festival 2011, e sto scrivendo il report dell'inaugurazione del 2010.

 

Sul palco salgono i da me tanto desiderati Tre Allegri Ragazzi Morti.

Ok, sono di parte, ma con il senno di poi posso approvare la loro svolta "in levare". Non sono un grande amante di reggae e dub, ma il melting pot sonoro messo a cucinare dal trio / quartetto pordenonese funziona, eccome se funziona. La data nostrana coincide con la pioggia come ogni adolescenza coincide con la guerra, la canzone che spinge anche me e Dino ad entrare nel pogo come ragazzini.

 

Sarebbe stato facile iniziare il report da Primitivi del futuro, l'oscura dichiarazione di poetica che apre il live, ma a distanza di un anno sopravvivono il cd di 12 cm di diametro e le emozioni. E il pogo per un navigato come me è ancora oggi un'emozione forte, non solo per le botte o le spinte. I TARM mi hanno abituato a pogare al suono di chitarre distorte e ritmo evocante il punk rock, con slogan adolescenziali o meno e parole dritte al cuore con il cavallo di Troia dei quattro quarti.

 

Tradizione vuole che il festival inizi con la pioggia. Nel 2010 inizia con Il Buio, giovane band di Thiene non molto conosciuta all'epoca, ora osannata da critica e indiegeni del Mi Ami. La pioggia non tarda ad arrivare, ma i brani scorrono via meglio dell'acqua che non ferma più di DIECIMILA (scusate, ma ci voleva) persone che accorrono incuranti di Giove e dei suoi brontolii. Puoi dirlo a tutti, se vuoi. Si parla di Mina e del' ultima rivolta nel quartiere Villanova, ma è certo che noi lì, sotto il palco o sotto le panche di legno, non saremo Mai come voi. E non mi riferisco a te, anima pura che leggi, figuriamoci. Per gli altri è tutto da Rifare. Magari con le parole di Alda Merini ne La Salamandra, perdendoci in Codalunga mentre ammiriamo La faccia della Luna.

 

Si riparte con La ballata delle ossa e la folla esulta quando arriva Il mondo prima. I cuori sussultano con Prova a star con me un altro inverno a Pordenone, da sempre un ante della band. Poi si ritorna al vero passato del Principe in bicicletta, la già citata Ogni adolescenza e Voglio.

 

Encore / rain break e parte un medley di quelli che sono pezzi meno conosciuti dei TARM, fatta eccezione per 15 anni già, ma dopo Mio fratellino ha scoperto il rock n'roll è il turno della celeberrima Occhi bassi, che prepara il pubblico a una Tatuata bella che accompagna la gente al dancefloor perché la serata non termina sul main stage.

 

Segue un mese di festival.

Segue un anno di attesa.

E stasera tocca di nuovo alle nostre e vostre facciotte.

Ben ritrovato, Sherwood Festival.

 
 
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