SUPERTRAMP 70-10

Supertramp Live Report

Arena, Verona - 07 settembre 2010

7 Settembre 2010

Si, lo so…qualcuno può pensare se non c'era proprio bisogno dell'ennesima reunion di qualche gruppo dinosauro, magari un gruppo che tanti possono tacciare per "borghese" o "pop" in quei tempi dedicati al dio del prog.
Ma dai, i Supertramp stanno festeggiando i 40 anni dalla formazione con un tour mondiale, me li posso perdere?
Direi di no, ed eccomi all'arena di Verona sotto la pioggia ad aspettare l'inizio del concerto, rimpiangendo il mio caldo e rassicurante divano…
Mentre aspetto l'inizio ed impreco contro i monsoni mi guardo intorno e cerco di capire dove sono: intanto l'arena è piena, l'attesa è quella delle grandi serate ed il pubblico, sebbene -come immaginabile- sia un po' datato, è pieno di un adolescenziale entusiasmo. E ripenso a quando per la prima volta ascoltai i Supertramp :"ma dai! questo che canta non può essere un maschio, è una donna, dai!?"
Inizia il concerto. E' un inizio soft, con luci blu -che assieme alle bianche saranno le uniche presenti da lì alla fine- e suoni decisamente morbidi, la batteria…avete presente quei rullanti anni '80 con quei riverberi e quelle code lunghissime? Ecco, quel suono lì. All'inizio mi infastidisce, ma poi cerco di non farci caso.
Il secondo lo pezzo lo conosco, perché loro sono un po' così: se chiedi a qualcuno che ha tra i 20 ed i 30 anni "conosci i supertramp?" "mah, boh, cioè…"
ma se metti un pezzo, è matematico: " ah, questi, si l'ho già sentito". In pratica fanno parte di quel juke-box collettivo che è impiantato nella nostra cultura musicale, pezzi strasentiti che non riusciamo a collocare, ma che immancabilmente abbiamo nelle orecchie.
E poi ci sono i fans, attempati magari, ma ci sono e vogliono sentire dal vivo dei pezzi che appartengono di diritto ala storia della musica leggera: The Logical Song, Breakfast in America, Goodbye Stranger, It's Raining Again e Take the Long Way Home…
Sullo sfondo del palco vengono proiettate delle immagini : città, paesaggi, contrapposizioni urbanità-natura,  dal chiaro sapore americano.
Ma attenzione: sono inglesi!
Scopro che la formazione non è l'originale: resta Rick Davies, uno dei due cantanti (non quello che cantava in falsetto che si chiamava Roger Hodgson, uscito da ormai 20 anni dalla band), Bob Siebenberg - batteria, percussioni; John Helliwell - sassofono; i restanti sono elementi entrati dopo l'uscita di Hodgson.
Analizziamo un minimo il loro stile:  chitarra decisamente blues ed a tratti funk, batteria abbastanza dritta (si, ma con dei "larghi" micidiali) con qualche incursione progressive (tempi dispari e galoppare) con basso che segue senza colpi di testa. Il sassofonista prende gran parte dei soli e delle linee melodiche che doppiano la voce (invidia per lui, ha tutti i registri di sax belli esposti dietro: basso,baritono,tenore,alto e soprano), e per finire una voce molto acuta ed un piano elettrico che accompagna ed introduce quasi tutti i pezzi che è un vero marchio di fabbrica. Insomma, prendi un po' di blues e di funk, mescolalo con del progressive, un piano elettrico ed una voce in falsetto, guarnisci con un'atmosfera natalizia…et voila!
Il sassofonista è quello che si occupa di dialogare col pubblico e fare le presentazioni, prova anche con un po' di italiano: "mi piace un sacco l'Italia, c'è il migliore caffè del mondo, -continua in inglese- ottimo per la mia breakfast in america" e parte il pezzo omonimo.
Dimentico che piove e dimentico pure il mio comodo e rimpianto divano e sono sempre più contento di essere qui. Perché sanno suonare, ma sul serio.
Certo, i Supertramp hanno un forte aroma anni '80, ma a mio parere questo è qualcosa di buono -a parte il suono del rullante-. E' come quelle domeniche mattina in cui ti svegliavi presto e sentivi il profumo di caffè. E ti piaceva, anche se stordito, essere lì…ok, è meglio dormire fino a tardi la domenica, faccio per dire. E poi magari dopo il caffè accendevi la TV e c'era superclassifica show con dj Super X che presentava i Supertramp. A propositivo, lo sapete che la voce di dj Super X è la stessa di topo Gigio? E non mi rivedo nella mia follia topo Gigio che suona col sax la melodia di Logical song? E che si attarda la notte a scrivere gli arrangiamenti? mmh…no, forse quelli non li scriveva topo Gigio
Anzi, ad onor del vero ho sentito degli arrangiamenti che tanti gruppi contemporanei si sognano. Arrangiamenti fatti per resistere al tempo, e stiamo parlando di canzoni che hanno 40 anni. Averceli adesso musicisti ed arrangiamenti così!  Ebbene si, in tempi di "fattori x" e dubbi "amici" qualche eco dal passato che ricordi come si possa fare musica in maniera seria, con arrangiamenti veri, si insomma, va benissimo!

 
 

http://it.wikipedia.org/wiki/Supertramp

www.supertramp.com

 
 
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