Prima data del "Ho sognato troppo l'altra notte" tour - Sherwood Festival, Padova - 24 Giugno 2011

Mauro Ermanno Giovanardi Live Report

Registrazione integrale del concerto, intervista, report e foto

25 Giugno 2011

Report

La prima volta che ho intervistato Mauro Ermanno Giovanardi era il 2001 al Festival di Letteratura di Mantova dopo lo spettacolo dei La Crus. L'appuntamento era in una osteria e appena arrivato mi sono reso conto che non si trattava di una star del pop, uno di quelli che "se la tirano", se comprendete il genere. Come se fossimo vecchi amici, accompagnati da un "rosso" della casa mi raccontò dei La Crus e del loro progetto. Progetto che adesso non esiste più. Non ci sono colpe. Non ci sono colpevoli. C'è però adesso un Giovanardi che punta alto con il suo secondo album da solista. 

Si intitola "Ho sognato troppo l'altra notte" e durante l'intervista nel backstage dello Sherwood Festival sono riuscito a capire che non bisogna ragionare troppo sul suo significato. Semplicemente un sogno che si realizza: tornare su un palco a cantare.
Giovanardi non è un artista comune. Un cantante e basta come se ne trovano tanti in giro, anche bravi. E' direttore artistico di due festival tra cui quello di Rimini, Assalti al cuore. Ha fondato anni orsono l'etichetta discografica Vox Pop assieme a Manuel Agnelli. E' stato attore incompiuto di un film che lo vedeva protagonista nei panni di Luigi Tenco, uno dei cantautori a cui maggiormente si ispira assieme ai genovesi doc degli anni 60' 70', Gino Paoli e De Andrè.
La data zero del suo tour parte proprio dallo Sherwood Festival. Sul main stage violini, fiati, chitarre, tastiera, basso, batteria. Una grande produzione alla ricerca del feeling perfetto come lo stesso Giovanardi sottolinea con un "non male per essere la prima volta che suoniamo assieme!".
"Lascia che", "Bang bang", "Se perdo anche te" e poi "Il garofano nero" fino a "Desio, il rumore del mondo" tutto il nuovo album cantando anche estratti dal suo precedente lavoro da solista e con alcune canzoni dei La Crus. 
Tutto il Giovanardi intimista, capace di scavare al suo interno alla ricerca non solo di certezze ma soprattutto di domande. In fondo a qualcosa è servito leggere la biografia di Jim Morrison a 17 anni. Capire che mentre tutt'attorno si gridava pace e amore libero "i Doors cantavano la morte. Come non si fa a rimanere indifferenti?". 
Durante il concerto l'interpretazione di "Inverno" di Faber, interpretata anche da Battiato, è un piccolo gioiello di arrangiamento e di intensità, "un piccolo sogno che avevo nel cassetto da tempo" racconta.
Tra pezzi originali e cover il concerto si conclude con un omaggio anche a il "re" Elvis con "Can't help falling in love". Poco attinente al concerto in se ma che possiamo perdonargli. In fondo "Wise men say - Only fools rush in,
But I can't help falling in love with you", un significato Giovanardi l'ha sicuramente trovato dentro di se.

Intervista

Foto

Registrazione del concerto

 
 
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