Sherwood Festival, 01 Luglio 2011

Modena City Ramblers Live Report

Registrazione integrale del concerto, intervista, report e foto

2 Luglio 2011

Report

Benvenuti sul tetto del mondo! Viva i Modena City Ramblers, Viva la revolucion!
Il gruppo "militante", dimenticato da tempo Cisco e altri storici componenti che hanno lasciato il gruppo per vari motivi, arriva allo Sherwood Festival con una valigia piena di canzoni e buoni propositi, arricchiti anche dalle parole di Davide "Dudu" Morandi che sottolionea i brani non solo più conosciuti, non solo quelli più ballati e cantati, ma anche quelli "politicamente" più attivi. 
Lo hanno detto anche durante l'intervista (che potete ascoltare/vedere in questa pagina), "l'ultimo album è legato al momento storico che stiamo attraversando, non ci sono brani a cui siamo più legati".
E gli altri album? Li vogliamo dimenticare? Mettete da parte Cisco (ancora a pensare a lui? Basta!). I MCR ci sono. E come!
Le centinaia di persone sotto il palco, alla faccia del tempo che minaccia tempesta (ma le previsioni del tempo le fanno leggendo i fondi di caffè?) hanno alzato le mani al cielo, battendo le mani e improvvisando balletti che solo con loro o in qualche pub di Dublino si possono vedere. Scatenati fans i fila fin dal tardo pomeriggio.
Lo chiamano combat folk, ma per tutti è solo Modena City Ramblers, che poi è la stessa cosa dato che il termine lo hanno inventato loro sulla spinta del "combat rock" dei Clash.
Si, lo so, sono di parte. Ma per scrivere un Live Report ti offri solo per i gruppi che ti piacciono. Gli altri non li segui. Il problema è che qui allo Sherwood vorresti scrivere su tutti e tutto. Anche sugli Elisabeth che aprono il concerto e scaldando gli animi con un tocco di rock "new generation", omaggiando gli Who.
Toccante, lo è sempre, "Bella ciao" ma anche "In in giorno di pioggia" (la canzone perfetta da dedicare alla vostra amata in una giornata autunnale), "Contessa" e tanti altri. Non mi dilungherò a citare tutti i titoli e nemmeno a consigliarvi uno dei dodici album pubblicati dai primi anni novanta. Se proprio non sapete chi sono o non siete mai andati ad un loro concerto (ma vivete sulla luna?) l'invito è di iniziare ascoltando "La grande famiglia" con interventi di Paolo Rossi, Mara Redeghieri degli Ustmamò, Marino e Sandro Severini dei Gang. Siete sempre in tempo. I Modena suoneranno per molto tempo ancora. O almeno lo speriamo.
Suona la campana. Ultima canzone, ultimo boccale di nera Guinness.
I Modena salutano.
Pugno al cielo.
Pugno i faccia ai corrotti e corruttori. 
Dio, che botte!

Nex For Sherwood Live Reporter

E' il Primo Luglio, ma il cielo preannuncia una nuova perturbazione.Apriamo allora gli ombrelli e ci infiliamo nelle felpe.Vale la pena restare: "in un giorno di pioggia", I Modena City Ramblers sono venuti a trovarci.
Sono già le 10: attorno a me, la poca gente arrivata temporeggia sorseggiando una birra al bar centrale e aspetta, con ansia di riscaldarsi sulle loro note;c è chi si lamenta del freddo, c è chi dice che non sono più il gruppo d' una volta, non più da quando Stefano (ex cantante dei Modena) li ha abbandonati.
Poco importa quando il rullo della batteria inizia a martellare sulle parole: l'eco d' un flauto è il richiamo! Si parte!
Con passo rilassato ci si affolla verso il palco,pochi saltano, altri corrono, ma al momento pare siano i fotografi i più esaltati: si fanno largo fra la folla con le loro armi, targate nikon e canon.
Con la seconda canzone "Libera terra", l'atmosfera comincia a riscaldarsi, e anche la pioggia pare non essere più un problema. Poi, finalmente "i 100 passi":
1 2 3 4 5 10 100 ragazzi alla mia destra.1 2 3 4 5 10 100 ragazze alla mia sinistra. E' presto il caos! Park Nord si è quasi del tutto riempito.
Dopo un' ora di concerto, non si è per niente stanchi di saltare: si ride col vicino,si balla con gli sconosciuti, si applaude; e anche can. inizia a prendere più confidenza con il pubblico. E' una gran festa!
L' aria ora è fresca, il cielo non più nervoso di lampi e ne approfitto per prendere un pò di fiato.
Non è facile raccontare una storia, ma i Modena con la loro grinta ci sono riusciti: ci hanno raccontato la Resistenza, ci hanno raccontato dei poeti, degli uomini, quelli vivi,quelli morti,quelli che vale la pena ricordare, ci hanno raccontato dei posti che hanno vissuto,dalle locande del Nord alle colline salate del Sud, e lo hanno fatto con passione, con ritmo e umiltà.
Il loro folk ci ricorda che la vita è preziosa, una cosa estremamente seria: il loro flauto ci ricorda che può essere triste ma anche allegra, il violino che vuol essere romantica, la batteria che è energica, a volte distruttiva, la chitarra, il basso che deve essere accompagnata,la voce che è importante comunicare. Il loro folk c' insegna che la vita è sì preziosa e proprio per questo, non deve esser presa troppo seriamente.
All' ultima canzone tutti si siedono a terra,forse in forma di rispetto: a volte, fare silenzio,fermarsi meglio ad ascoltare è più importante di fare festa; tacere è un' arte, come imparare a divertirsi. E Anche questo è Sherwood!
Ha ormai smesso di piovere e i Modena ci salutano, con la speranza che questa notte possa diventare domani un ricordo in più nei loro cuori,una storia in più da raccontare,una nota in più da cantare: non poteva esserci Primo luglio più caldo!

Intervista

Foto

Registrazione del concerto

 
 
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