Best Coast – California Nights

by Aria (Vinylistics)

5 Agosto 2015

Che il mese più caldo e atteso dell’anno inizi di sabato è un segnale che non si può proprio ignorare. In pratica tutti, ma proprio tutti, al mare, in città o montagna che sia, hanno la possibilità di iniziare agosto nel modo più giusto possibile: cazzeggiando tutto il santo giorno.

Motivo per cui ho deciso di cambiare quelli che erano i miei piani previsti per questo appuntamento vinilistico: invece di imbatterci in una recensione dalle atmosfere intime e introspettive e dal giudizio neanche tanto positivo (non temete, la mia cattiveria è solo stata rimandata alla prossima settimana) ci spostiamo sulla costa californiana per goderci il sole, il mare, il divertimento, la promiscuità e la musica giusta per il cazzeggiotime.

Se leggete questo blog da un po’, sapete bene che siamo (soprattutto il mio socio) amanti di tutto ciò che gridi forte California: atmosfere, suoni, tavole da surf e capelloni da/in sballo (quando una preposizione fa la differenza eh?!).

Ecco perché oggi nessun altro nome potrebbe risultare più azzeccato dei Best Coast che la California ce l’hanno nel sangue e dal 2010 a questa parte anche nel sound.

california nights review

Da Crazy For You Fade Away, passando in mezzo con The Only Place, il duo di Los Angeles ha man mano lavorato al proprio sound sperimentando ogni volta qualche elemento diverso fino a crearne una stratificazione massiccia, oggi prepotentemente radicata in California Nights.

Bethany Cosentino e Bobb Bruno continuano comunque a seguire il filo conduttore dei dischi precedenti, ovvero il divertimento, che però questa volta torna arricchito di una scrittura più impegnata e matura capace di andare oltre alle atmosfere di puro divertimento, toccando in alcuni casi anche tematiche più serie, passando per frustrazioni e paure attraverso un romanticismo inaspettato. La produzione è nuovamente affidata a Wally Gagel, il supporto alla batteria è quello di Brady Miller e la bella Bethany si ritiene soddisfattissima del risultato.

Il sound invece ha sempre il solito, grintoso, sapore d’estate dalle chitarre anni ’60 che vanno a fondersi, in questo caso, con quelle influenze shoegaze targate 90’s.

Si comincia con Feeling Ok, pezzo che mette in evidenza...continua su Vinylistics

 
 
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