Undertones live report

Festival Beat, Salsomaggiore Terme(PR) - 2 Luglio 2011

5 Luglio 2011

Wow! Undertones in Italia, non vedo l’ora, qualcuno direbbe piatto ricco mi ci ficco! Finalmente posso vedermeli e non rodermi dall’invidia perché qualcuno trovandosi all’estero se li è beccati in tournée e il sottoscritto ogni volta che suonavano ha dovuto gettare la spugna.

Gli Undertones, band di punta dell’Irlanda del Nord, per chi magari è un po’ a digiuno di musica punk anni 70 ricordiamo essere il gruppo preferito di John Peel, il padre spirituale di tutti i conduttori radiofonici, lui che con il suo programma sulla radio inglese BBC ha attraversato 3 decenni di musica. Nel lontano 1977 quando il buon John suonò per la prima volta quel pezzo di plastica nero che conteneva il primo singolo degli Undertones “Teenage Kicks” se ne innamorò all’istante e dichiarò come quella canzone, per lui, era il miglior singolo pop mai scritto. Gli piaceva talmente tanto che ha ironicamente dichiarato di volerla suonata al suo funerale.

Questo cappello per introdurvi la band, per sapere di chi andremo a parlare. Gli Undertones dopo un periodo di buio sono tornati a calcare i palcoscenici e finalmente ritornano in Italia, da dove mancavano da oramai 24 anni, al festival beat di Salsomaggiore Terme, giunto alla 19° edizione .  

Tra un vinello, una birretta, due…tre e il quarto vien da sé ci si avvicina all’arena concerti. L’Emilia è una terra particolare, dove ogni concerto è una sagra, un occasione per far festa, suoni chi suoni. Che ci siano gruppi che fanno liscio, metal o altro c’è sempre un simpatico vecchietto pronto a sfornare panini e a spinarti birrette anche fino a tarda notte. Ma veniamo al concerto.

La band inizia a tarda ora, mezzanotte inoltrata o giù di lì, la formazione è quella storica, fatta eccezione per il cantante (il buon vecchio Feargal, dopo aver “spopolato” negli 80, ahinoi si è ritirato dalle scene, a dire il vero si è ritirato un po’ da tutto visto che se ne sono perse le tracce), ma la “sostituzione” non incide molto sulla qualità dei pezzi, anzi se qualcuno non lo sa manco lo nota. Il pezzo d’inizio è  Keep in the Family  , puro punk, con venature pop, pochi accordi, ritornello semplice e accattivante quanto basta per scaldare il pubblico e per far capire che gli anni passano ma l’attitudine e la voglia si suonare sono sempre lì. Musica suonata bene, e nel perfetto stile Undertones, che a volte può anche apparire adolescenziali, vedi in Girls Don’t Like It il cui testo parla dei problemi che il 90% dei maschietti affronta quando si attraversa l’adolescenza. Potrebbe sembrare un po’ strano sentire cantare canzoni da “teenager” da gente ormai over anta, è un po’ paradossale ma son dei pezzi talmente belli che il tempo, il colore dei capelli e le rughe nei visi scompaiono e lasciano il posto a ricordi d’estati e di bei tempi andati, un po’ di nostalgia insomma attanaglia. E non sono il solo a pensarla così visto che loro in Italia mancano da molto il pubblico è piuttosto variopinto giovani e meno giovani e tutti che fanno un casino della madonna.

Con Here Comes The Summer la platea si scatena e si lascia trascinare dal ritmo degli irlandesi, l’estate nonostante il clima non sia molto consono è proprio arrivata. Sarà stato il caldo o il fatto che non si sono fermati un secondo manco a pagarli, ma scatta una fase dello show in cui i 5 baldi non più giovani decidono di suonare qualche pezzo un po’ più lento e qualche estratto anche dei lavori più recenti, quelli post reunion.

La calma però precede la tempesta Jimmy Jimmy porta di nuovo su i giri, seguita da altre perle quali I Gotta Getta, True Confessions (una delle mie preferite, ignorante ed elementare come poche ma proprio per questo è impossibile  non mettersi a ballare) e una più soft Wedsney Week.

Pensavo di dover assistere ad un penoso gruppo cover, ma in realtà niente di più diverso da ciò, i piccoli teppistelli di Derry son cresciuti e ci san fare. Mi immagino la foto di copertina del loro disco d’esordio, tutti vestiti da bravi ragazzi, magliocino e jeans niente a che vedere con quei ragazzacci tutte borchie e aghi di sicurezza che erano i Sex Pistols…eppure anche gli Undertones tiran fuori le unghie.

La si stava aspettando, da tempo immemore la si sentiva solo sotto forma di cover in lungo e in largo per la penisola ma finalmente è lei Teenage Kicks  e il pubblico apre le ugole, per qualcuno (più di uno a vedere l’età media)  sono stati 24 anni di attesa! Ben premiata a mio dire.

Lo show non finisce qui, seguono altri brani storici Get Over You, My Perfect Cousin per poi chiudersi con un abbinata da fuoco Smarther Than U e dulcis in fundo la canzone più scarna e ignorante Mars Bars. Non potevano finire meglio questi 5 irlandesi, posso ritenermi soddisfatto, pienamente soddisfatto.  Un’altra band che, per fortuna, dopo oltre 30 anni di carriera riesce ancora a dare energia ai pezzi vecchi e nuovi, ora speriamo solo che non devano passare ancora anni prima di rivederli di nuovo nel nostro belpaese.

 
 

Undertones sito ufficiale

Festival Beat sito ufficiale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
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