Il Teatro degli Orrori, nome scelto in omaggio ad Antonin Artaud, è una band che non suona solo ottimo rock, ma la loro musica è arricchita dalla scrittura di testi che tracimano di conoscenza e che donano nuova linfa ad un genere musicale reso asfittico da anni dalla mancanza di idee e preparazione culturale. Lo sa chi ha assistito ad un loro concerto, chi ha ascoltato i loro dischi ma forse ancor di più chi ha visto i reading del loro frontman Pierpaolo Capovilla: Pasolini, Carmelo Bene, Majakowskij recitati con una passione totale, con i gesti plateali, tra i suoni dissonanti che fin dai tempi dei One Dimensional Man l’accompagnano.
Per ascoltare i dischi del Teatro degli Orrori bisogna ritrovare un’impostazione “old style”: dimenticare la musica liquida e il suo fluire continuo e passare attraverso molteplici ascolti, leggendo i testi, guardando le foto del libretto. Bisogna prendersi tutto il tempo necessario perché tutti i sensi si attivino. Prima ti danno una scossa fisica, poi una emozionale e infine forse ti fanno guardare la realtà da "direzioni diverse".
Come ci dice Capovilla nell'intervista rilasciata a Sherwood: “usiamo strategie narrative per toccare le corde di chi ci ascolta, di tutti coloro che ci ascoltano, non soltanto di chi la pensa come noi. Nella speranza, forse non vana, che suonando le corde di quel cuore lì, possa riaccendere anche il cervello”. Usano parole oramai sconosciute nel mondo musicale italiano e non solo come “la musica come rimodellazione dell'immaginario collettivo” o “la musica come aiuto ad un rinascimento della coscienza civile”
Insomma il meglio (almeno in ambito rock), in questo desolato paese, per far brillare di intelligenza e rivolta non solo gli amanti del genere ma anche la testa di migliaia di giovani amorfi e decine di oramai adulti quasi defunti.
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Tracklist dell’ultimo disco “Il Teatro degli Orrori”:
Disinteressati e indifferenti
La paura
Lavorare stanca
Bellissima
Il lungo sonno (lettera aperta al Partito Democratico)
Una donna
Benzodiazepina
Genova
Cazzotti e suppliche
Slint
Sentimenti inconfessabili
Una giornata al sole
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Line Up:
Francesco Valente: batteria e percussioni
Giulio Ragno Favero: basso elettrico
Gionata Mirai: chitarra elettrica
Marcello Batelli: chitarra elettrica
Kole Laca: tastiere elettroniche
Pierpaolo Capovilla: voce
Le foto del concerto al Pedro: