Dal medioevo all'Ucraina passando per Verona

Gogol Bordello Live Report

Castello scaligero, Villafranca (VR) - 09/07/2011

11 Luglio 2011

Era proprio un anno fa quando i Gogol Bordello suonavano sul nostro palco e ballavano con la nostra gente, qui allo Sherwood Festival!
Dopo Padova, Eugenio Huntz (cantante della band) e tutta la ciurma si è spostato in tante altre città italiane, Roma, Orvieto, poi ha viaggiato per l' Europa, è arrivato a Rio e di nuovo, finalmente in Italia, è sbarcato a Verona.

Il castello di Villafranca è un posto meraviglioso, solenne, ricco di quell'eleganza medievale e rinascimentale che ci racconta la nostra letteratura: una tappa obbligatoria per chi non ha mai visitato questi tesori del Veneto.
Accanto alle targhe storiche che ritraggono sui muri nomi di architetti, date e scritte in latino, oggi però si trova la locandina dei Gogol Bordello: location parecchio insolito per un concerto, no?
Guardarsi in giro allora e ritrovarsi tra ragazzi accampati e un palco vuoto che non aspetta altro che essere riempito (e non dimentichiamo da chi) diventa un' esperienza del tutto singolare, ma anche assolutamente eccitante!

L' atmosfera è talmente elettrica, l' aria tanto umida, la folla così carica che l' arrivo della band sul palco è un trionfo, una vera esplosione!
A "Mai companiera", una delle canzoni migliori del' ultimo album " Trans - Continental Hustle", si è già completamente bagnati di sudore, ma non ci si può fermare: resistere diventa una sfida!
Meno male che qualche pezzo più tranquillo come " Start wearing purple" e "When universes collide" lasciano qualche momento per respirare.

Dopo quasi due ore di concerto,ormai alla fine, Eugène ci racconta la sua storia con "Santa Marinella": a diciotto anni fuggì dall' Ucraina a causa del disastro nucleare di Chernobyl e, per raggiungere l' America, passò per l' Italia dove venne arrestato per sbaglio dai Carabinieri, proprio in Piazza Navona, Santa Marinella.
In un' intervista confessò di avere più nostalgia del suo anno in Italia che della sua infanzia a Kiev... di questo ci sentiamo timidamente orgogliosi.

Phil Jupitus, critico e comico britannico, li ha descritti come i Clash che litigano con i Pogues nel' est Europa e la trovo più che efficace come definizione.
Certo, i Clash non avevano un violinista russo (Sergey Ryabtsev), una percussionista dagli occhi di mandorla (Elisabeth Chi-Wei Sun) e Yuri Lemeshev, con la sua fisarmonica, ma l' intenzione rimane la stessa: ribellarsi!

Come un suonatore medievale, nel suo castello scaligero, Eugène ha così incantato il suo pubblico, lo ha incatenato con le sue corde, quelle vocali, quelle della sua chitarra, e l' ha fatto danzare, lo ha ubriacato di salti, piroette, gli ha regalato un pò della sua magia, la voglia di urlare, di farsi sentire.
Magica allora si sente Verona che, nonostante la sua composta discrezione e l' accogliente diffidenza, sembra, per una notte ribellarsi!

Valeria Nanci per  Sherwood Live Report

 
 

http://www.gogolbordello.com/

http://it.wikipedia.org/wiki/Gogol_Bordello

http://www.myspace.com/gogolbordello

 
 

    foto

  • Gogol Bordello - Villafranca (VR) - Foto di Geppo
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