Tempi di esuberi, tempi di eccedenze.
Sovrabbondanza di suoni rispetto alla capacità di godimento.
L’infinito ampliamento dei segni sonori in rete conduce alla fuga infinita da un oggetto all’altro, all' impossibilità di fermarsi e alla frustrazione depressiva.
Tanto più che dato l’enorme divario tra la massa di musiche accessibili e il tempo di attenzione disponibile molto spesso si finisce col concentrarsi solo sulle fonti sonore che ribadiscono le nostre convinzioni, e per rinchiuderci nel ghetto del proprio “sentire” del momento.
Per esorcizzare questo rischio ogni tanto ripeschiamo suoni che ci serve ritrovare quando siamo perduti nel caos, perchè fanno parte di noi, ci permettono di concatenare, di trovare il giusto ritmo.
Allora ci fermiamo un attimo e frughiamo nella nostra valigia dei suoni, prima di riprendere la deriva nell'oceano musicale attuale.
Apriamo la valigia e facciamo uscire alcuni dischi, così, senza pretese, solo un breve fluire di ricordi sonori... per organizzare un RI-Ascolto dormiente magari da 20 e più anni...
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Terminal Bar: notti urbane di fine millennio
The Moffs: Another day in the sun
Various - “Musique Pour Les Plantes Vertes”
Primal Scream - “Higher Than The Sun”
Kino Glaz - “Al passo con l’Arcangelo”
Mary Goes Round - “70 Suns In The Sky”
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