PJ Harvey live report

Ferrara sotto le stelle,Ferrara - 06 Luglio 2011

12 Luglio 2011

Lo ammetto sono molto emozionata.E'la prima volta che assisto al concerto di uno dei miei idoli di sempre.
Parto da Padova rifornita di tramezzini e abbeveraggi vari alla volta di Ferrara, dove ad attendermi oltre al caldo e alle tanto ma tanto odiate zanzare mi aspetta una suggestiva Piazza Castello organizzata di tutto punto per accogliere una grande musicista.
Polly Jean, cresciuta in una piccola fattoria del Dorset ha cominciato ad interessarsi alla musica fin da picccolina e a scrivere lei stessa la sue prime canzoni già a 16 anni,sale sul palco vestita completamente di bianco,piume in testa e arpa in mano...è fantastica!Chi non ha mai sognato di diventare una famosa musicista,vestirsi di bianco,piume e arpa esibirsi in un concerto davanti a migliaia di persone? Bhè io si!Sopratutto avrei sempre sognato essere lei, PJ Harvey.
E' Let England Shake che apre il concerto.Bellisima canzone che da il nome all'intero album e che PJ esegue divinamente,accompagnata sul palco dai suoi fedelissimi musicisti: John Parish,Mick Harvey a Jean Marc Butty.
Nel breve(ahimè) ma intensissimo concerto, PJ ci incanterà eseguendo fedelmente il nuo album alternandolo a "vecchie" hits come C’mon Billy o Angelene.
Con una voce pazzesca,a dir poco amaliante narra ad un pubblico a bocca aperta un album che racconta la realtà della sua terra,un album che si libera da "vecchie" ombre che evita le grida dei precedenti,che accoglie la sua voce perfettamente. Un album registrato in 2 anni di lavoro,quasi completamente all’interno di una chiesa sconsacrata nel Dorset,che ha dato a l’opera finita un che di celtico di intimo,ma tutt’altro che freddo. 

Una voce che fa emozionare, che esalta in maniera adorabile pezzi come On Battleship Hill e Down by the Water che abbiamo cantato tutti a squarciagola(io sicuramente).

Un po’ timida,cosi ho voluto giustificare un la sua "freddezza" nei confronti del pubblico, si lascia andare quando, fin  dalle prime note di To Bring you my Love scioglie il suo imbarazzo,incalzando un travolgente ballo che fa ondeggiare il vestito e fa vibrare sempre di più la sua voce.


Scommettendo con i miei “compagni di merende” quale potesse essere il pezzo di chiusura PJ cambia spesso strumento,dalla’arpa  alla chitarra nei vecchi pezzi più rock;un pezzo dietro l’altro fino ad arrivare sfortunatamente alla fine..la fine di un incantevole spettacolo. Concedendo un bis e intonando un pezzo che avrò ascoltato moltissime volte e che ad essere sincera ne io,ne i miei simpatici compagni avevamo indovinato,ma che di certo non ci ha deluso: Big exit ! 

“Thanks for listening”.
Lascio Ferrara con in saccoccia un po’ di “prurito” dettato forse dalla breve durata,un po’ perché ci si lamenta sempre quando finisce un concerto:perché non ha fatto quella canzone?.. perchè è durato cosi poco?..ma sinceramente dai,ho poco da lamentarmi;torno anzi felicissima,di averla vista per la prima volta,averla sentita eseguire dal vivo un album cosi bello,averla vista sul palco vestita di bianco!!!..ma la cosa non meno importante, torno a casa con una voglia pazzesca di riascoltarla.

Angela per Sherwood Live Report

 
 
loading... loading...